Chi di noi non ha sognato, almeno una volta, di poter saltare dentro un quadro come Mary Poppins nell’omonimo film Disney del 1964? Dopo Firenze e Torino, giunge finalmente a Roma la mostra itinerante internazionale Van Gogh Alive the experience che dà ai visitatori l’impressione di passeggiare all’interno dei quadri dell’artista olandese più famoso (e più riprodotto) al mondo.
Aperta al pubblico da oggi fino al 26 marzo 2017 al Palazzo degli Esami, a Trastevere, l’edificio primi Novecento riaperto per l’occasione dopo vent’anni anni, attraverso la speciale tecnologia Sensory4, l’esposizione vede proiettate più di 3mila immagini, relative alle 800 opere che Van Gogh dipinse tra il 1880 e il 1890, compresi i capolavori più celebri, dai Girasoli (1888) all’impietoso Autoritratto (1889), dalla Notte Stellata (1889) al Campo di grano con volo di corvi (1890).
“Io sogno di dipingere e poi dipingo il sogno”. Il visitatore è chiamato a “mettere letteralmente un piede” non solo nei quadri, ma anche nella vita dell’artista olandese, spiega Rob Kirk curatore della mostra per ‘Grande Exhibitions’ che già aveva compiuto la stessa operazione con altri artisti, come Monet e Cézanne.
Attraverso un’esperienza multimediale mai vista prima, le opere vengono così inserite in una cornice musicale ed affiancate da estratti epistolari tra Vincent e il fratello Theo, che morirà appena sei mesi dopo il suicidio dell’artista.
D’altra parte, come sottolinea il critico d’arte Sergio Gaddi, mai come in questo caso, vita ed opere dell’artista appaiono così legate l’una alle altre. “In Van Gogh la realtà appare trasfigurata dalla passione del sentimento. Pensiamo alla Notte Stellata sul Rodano [Musèe d’Orsay, Parigi, 1889 n.d.r]. Qui l’artista riesce a farci vedere ciò che la coppia sente, più di quello che la coppia vede” spiega Gaddi.
L’obiettivo della mostra è dunque quello di rendere il visitatore partecipe di quel tormento, di quella “passionalità straziante che faceva dire ai critici che i paesaggi di Van Gogh sembravano spremuti direttamente dal tubetto di colore” conclude l’esperto.
“Finalmente un’occasione per parlare di Roma con una narrazione diversa” afferma il presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi. Dopo vent’anni, continua Alfonsi “a Palazzo degli Esami, e s’inaugura una stagione nuova per la Capitale, grazie anche all’utilizzo temporaneo di spazi per la fruizione dell’arte e della cultura”.
Un’esperienza nuova che mira a produrre un aggancio emotivo tra il visitatore e il quadro. Ma anche un modo per attirare un pubblico nuovo, più giovane o non esperto. Un pubblico che, magari, non è mai entrato in una galleria d’arte o non hai ancora messo piede in un museo, ma che dopo questa esperienza è possibile abbia voglia di farlo.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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