L’ipotesi che governo italiano e commissione europea possano raggiungere un accordo sul 2% del rapporto deficit Pil ha oggi fatto precipitare lo spread tra il Btp e il Bund a 272 punti base contro i 283 della apertura con un vistoso ritocco anche al tasso di interesse praticato sui titoli italiani che, per la prima volta dal mese di settembre, è sceso sotto al 3%, al 2,96%. I progressi della trattativa avviata dal premier Conte sulla manovra economica italiana starebbe gradualmene dando i propri frutti.
Bene le ricadute sulle borse che sull’ipotesi di accordo con il deficit al 2-2,2% del Pil, scommettono senza riserve. Parigi (+1,9%) è in testa, seguita da Milano (+1,7%). Bene anche Londra (+1,3%), con il voto di fiducia di oggi pomeriggio sulla premier inglese Theresa May a Westminster, Francoforte (+1,2%) e Madrid (+1%).
A correre sono soprattutto i titoli legati al debito pubblico italiano, da Poste (+3%) a Intesa (+2,8%) e Unicredit (+2,5%), ma anche gli istituti britannici Standard Chartered (+3,14%), Rbs (+2,9%) e Barclays (+2,44%). Bene Bnp Paribas (+2,52%) e Credit Agricole (+2,41%), debole invece Commerzbank (-0,8%). Ma a spingere l’andamento dei mercati è intervenuto anche l’accordo tra Cina e Usa sui dazi alle importazioni di auto nel Celeste impero: stamane sono andati bene soprattutto gli automobilistici Peugeot (+3,76%), vicina al sorpasso in Francia su Renault (+2,32%). Ma gli acquisti hanno riguardato anche Porsche (+2,84%) ed Fca (+2%), debole Ferrari (-0,3%). Air-France Klm (+2%) infine brinda alla nomina del nuovo amministratore delegato.
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