L’inchiesta sugli scandali delle case affittate a prezzi stracciati che ha coinvolto la Capitale si arricchisce di un altro capitolo. Questa volta è Napoli a soccombere sotto il peso di Affittopoli, dopo la scoperta dei diversi canoni di affitto a via Polisippo pagati dagli inquilini dello stesso stabile (alcuni sborsavano più di mille euro, altri appena 24).
Questo primo segnale è bastato per accendere l’intesse di chi curioso lo è di mestiere, come i giornalisti. Come quelli del Il Mattino di Napoli, che non hanno fatto altro che andarsi a leggere l’elenco di proprietà del Comune fermo all’anno 2013.
E cosa hanno scoperto? Ad esempio che in pieno centro storico, un ex convento trasformato in abitazione in Via San Nicola a Nilo, ha un canone d’affitto che non supera i 14 euro al mese. E vi sono altri 362 appartamenti in zona residenziale che richiederebbero meno di 100 euro al mese.
Altri affitti irrisori sono stati riscontrati nella zona di Bagnoli, in via Euralio, dove si pagano 7,74 al mese ma per il valore dell’immobile se ne dovrebbero pagare circa mille; oppure a Pianura (5 euro e 8 centesimi al mese) o all’Arenella (24 euro).
Se Napoli piange, Roma non ride. Nella lista degli stabili al centro dell’inchiesta affitti c’è finito anche quell’appartamento con vista su Piazza Trevi di proprietà del Comune di Roma ed occupato dal ministero dell’Interno per la modica cifra di 285 euro al mese.
A cosa serviva non si sa con certezza, forse a una scuola superiore di Polizia. Ma se tutto sommato è più facile spiegare che vi siano persone che hanno effettivamente diritto di pagare un canone così basso (anche se risulta comunque strano che le abitazioni dei suddetti si trovino in quartieri residenziali), è più difficile giustificare canoni irrisori per esercizi commerciali.
Per l’Unione Inquilini di Roma, che monitorava la situazione degli affitti da anni, la soluzione è più semplice del previsto: non servono interventi straordinari, perché i mezzi per controllare il Patrimonio del Comune ci sono da anni, basta volerli utilizzare.
“Siamo felici che Tronca abbia finalmente “scoperto” questa vicenda, ma sarebbe bastato vedere i nostri comunicati stampa degli ultimi dieci anni per accorgersene”, afferma in un comunicato Guido Lanciano, Segretario dell’Unione Inquilini di Roma.
“Più volte abbiamo sollecitato il Comune di Roma a rispettare l’accordo sottoscritto a marzo del 2014, che prevedeva la rinegoziazione dei canoni di affitto, rapportandoli finalmente al reddito degli inquilini e alle caratteristiche dell’appartamento.
Per prima cosa però, sospendere la vendita degli immobili interessati. “Ora chiediamo a Tronca di sospendere immediatamente la procedura di vendita degli alloggi, fintanto che non sarà fatta luce sull’intera questione, perché sarebbe uno scandalo vendere a prezzo di favore a chi finora ha pagato 25 al mese per un immobile di pregio al centro storico”.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy