Conclusa la ventiquattresima edizione capitolina di AltaRoma-AltaModa, tra stilisti Haute Couture e talenti emergenti.In un weekend che da venerdì 24 si è allungato sino a lunedì 27 gennaio, si è conclusa anche per quest’anno la rassegna di moda della Capitale. Successi e numeri confermano la voglia di una città come Roma di riprendersi quei riflettori che hanno sempre e solo avuto le altre capitali della moda.
22 sfilate e presentazioni di moda, 42 tra designer e creativi, circa 15 mila i partecipanti ai defilé al Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia: 8 tra gallerie d’arte e palazzi aperti, insieme a 3 location messe a disposizione per la prima volta per eventi moda, 7 tra proiezioni film e fashion web magazine, 3 presentazioni di libri, 29 i Paesi rappresentati.
Sono molto soddisfatta dei contenuti della manifestazione che si conclude oggi. Contenuti sempre più alti e più numerosi, come anche le presenze di addetti ai lavori che, grazie alla concentrazione in 4 giorni, hanno potuto seguire più comodamente tutti gli eventi in programma. Il Made in Italy é fatto di contenuti, e solo a questi vale la pena dedicare le nostre parole e i nostri commenti conclusivi, convinti che il nostro impegno é rivolto unicamente a supportare, nei limiti delle nostre competenze e responsabilità, il lavoro di tutti i destinatari dei risultati di un progetto corale come quello che é diventato oggi AltaRoma”.
Lo ha dichiarato Silvia Venturini Fendi, presidente di AltaRoma, in chiusura della manifestazione.
AltaRoma sta diventando sempre di più la piattaforma innovativa di promozione di tutti quei creativi nazionali ed internazionali, che anno dopo anno sentono l’esigenza di farsi notare ed emergere nel settore. Non solo nuovi talenti ma anche grandi nomi come la maison Gattinoni, che in una sola ora, è riuscita a far immergere gli spettatori in un sogno surreale, portandoli dentro la Nuvola di Fuksas, quell’immenso parallelepipedo in acciaio e vetro alto 40 metri.
Non solo corpi celesti, elementi estetizzanti, romantici, ma metafora di una condizione esistenziale. Indeterminatezza, indefinitezza, incertezza del vivere, disorientamento. Ci sentiamo come sospesi… Eppure é proprio in questi momenti che abbiamo bisogno più che mai di quella leggerezza necessaria a saper prendere le distanze dai problemi, obbligati poi a porci dinanzi alla realtà con maggiore consapevolezza e saggezza”.
ha spiegato Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison.
Gli abiti sfoggiano ricercatezza estenuante e raffinato lavoro manuale. Tulle di seta ricamati a filo, indossati su leggings illuminati da cristalli, corpi concentrici che irradiano volumi. Come la Nuvola di Fuksas. Ma la semplicità è anche sobrietà, essenzialità, bon ton. Mariotto lancia per la prossima primavera-estate gli chemisier per la sera, per i cocktail, per il giorno. Abiti in lino purissimo, ricamati a filo, bianchi, quasi virginali, ma anche bleu chesterfield, con pieghe severe, alleggeriti da trasparenze, sempre accompagnati da cappelli importanti. Copricapo che si trasformano in visiere e velette, incorniciando il volto. Capi intercambiali, modificabili con un semplice gesto della mano. Preziose lavorazioni e ricami, miniature e filigrane. Oro e pizzi, raso, tessuti lamé e giacche in pelle. Abiti identitari, ma a volte diversissimi. Trasparenze (sempre a ancora) per le mise in tulle di organza (un’unica uscita). Bianco e nero, positivo e negativo, il male e il bene, i vizi e le virtù. Si rincorrono le nuvole, dunque, nella prossima collezione P/E 2014 di Gattinoni.
Linee pulite e asciutte per la maison Sarli, tessuti leggeri scivolano sulle forme del corpo mentre le trasparenze e i ricami ne accentuano la femminilità. La maison però punta tutto sul colore. Si immerge nell’arte dai toni che hanno ispirato i paesaggi naturali di Claude Monet per dare libere pennellate alle “sensazioni luminose” in natura. Così la luce si rifrange nella dominante del bianco e nel nero, nel glicine, nel fuxia“ azalea” e comprende tutte le diverse declinazioni del verde. Per la sera tutto si amplifica e diventa sognante pur restando leggero e avvolgente. Gli abiti lunghi avvolgono come corolle il corpo della donna, ora mostrandolo ora coprendolo. Le materie si fondono in plissé intarsiati e velature. La donna si lascia rivestire da un tripudio floreale pronto ad esaltarne l’allure e la raffinatezza.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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