Diventa legge una delle riforme impostate a inizio di legislatura: coltivare marijuana in casa, solo per fini di consumo personale, non sarà più reato.
È il sovraffollamento carcerario uno degli ’incubo del governo, e in tarda mattinata l’Aula della Camera ha dato il sì definitivo al ddl sulle pene alternative al carcere che contiene fra l’altro anche la depenalizzazione dell‘immigrazione clandestina e le norme sulla messa alla prova. Tra le quali, appunto, anche quella che riguarda chi per la prima volta sia stato ‘beccato’ a coltivare ‘erba’.
Il testo è stato approvato a Montecitorio con 332 voti a favore, 104 no e 22 astenuti. Contro il provvedimento si sono espressi la Lega, che ha praticato l’ostruzionismo, il M5S e Fdi. Molti degli astenuti si sono registrati tra i banchi di Fi. Dopo il voto, Nicola Molteni della Lega ha urlato rivolto ai banchi del Pd “Vergogna”, mentre Massimiliano Fedriga (Lega) che ha occupato i banchi del governo durante il dibattito sul ddl Misure alternative con un cartello contro il ministro dell’Interno Angelino Alfano – assente, e proprio per questo il cartello recitava: ‘Ministro Alfano, clandestino è reato’ – è stato espulso dall’Aula.
L’approvazione del cosiddetto ‘svuotacarceri’ ha dato il via libera alla depenalizzazione di due reati, quello di immigrazione clandestina e quello di coltivazione di piante dagli effetti stupefacenti. Il primo fu introdotto nel nostro ordinamento con la legge Bossi-Fini. Questa soluzione da necessaria è diventata indispensabile anche in virtù delle multe in arrivo dall’Ue se la situazione non fosse risolta.
Se la depenalizzazione riguarda la ‘piantagione’ casalinga a fini di consumo personale, va da sé che finiranno comunque in carcere coloro che saranno pescati a gestire veri e propri campi di ‘maria’. Lo spaccio, infatti, è e rimarrà reato.
«Un indubbio passo avanti in termini di civiltà giuridica – dice il vice ministro della Giustizia, Enrico Costa, Ncd. -Con questo e altri provvedimenti passiamo da un sistema troppo ingessato, e incentrato sulla detenzione in carcere, a uno più flessibile. La messa in prova ci aiuterà nel deflazionare i tribunali e ad alleviare il sovraffollamento delle carceri. Ovviamente ci aiuterà anche con l’Europa che ci tiene sotto osservazione».
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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