Ricordate l’episodio di Pavia, alla vigilia delle politiche del 4 marzo, quando qualche decina di residenti al loro risveglio si trovarono sulla porta di casa un adesivo su cui era scritto ‘Qui ci abita un antifascista’?
“Li troveremo – aveva tuonato Edoardo Gandini, avvocato pavese e noto antifascista – alcune telecamere li hanno filmati. Presto sapremo chi sono”. Aggiungendo che “da quando CasaPound ha aperto una sede in città, c’è un clima pesante, intimidatorio, squadrista”. Ma i sospetti andavano anche oltre Casapound, fino a Forza Nuova e ad altre sigle di estrema destra.
Il giorno prima delle elezioni e nella domenica stessa i politici più vicini alla sinistra, alcuni sindaci, storici attivisti dell’ANPI e persino l‘ufficio di Presidenza di Avviso Pubblico del comune lombardo avevano gridato insistentemente al fascista che marchiava le abitazioni degli antagonisti, come quando per l’epidemia di peste nel XVII secolo si segnarono con vernice rossa le porte delle case visitate dalla malattia.
Bene, quegli adesivi potrebbero esserseli stampati e messi loro. Osservandoli meglio scopriamo che la scritta ‘antifascista’ è composta dall’acronimo ANTIFA, simbolo del collettivo antifascista internazionale formato da militanti solitamente extraparlamentari, attivisti e simpatizzanti indipendenti, principalmente di ispirazione comunista, anarchica e socialista libertaria.
Ora, nell’ambito di una retata che ha portato ieri sera all’arresto di alcuni militanti del famigerato centro sociale Askatasuna, responsabili degli scontri avvenuti a Torino lo scorso 22 febbraio durante il corteo contro Casapound, quelli che avevano attaccato i poliziotti con bombe carta armate di schegge e chiodi, proprio nella casa di uno degli arrestati, esattamente della studentessa No Tav Valeria Grassi, anni 22, la polizia ha trovato quasi 800 adesivi con la scritta «qui abita un@ antifascista» riconducibili al movimento antagonista di Pavia.
Altro che “tentativo non riuscito di intimidire”: dovesse venir fuori che dietro il ‘caso Pavia’ c’è una regia e una strategia di sinistra/estrema sinistra, lo sdegno democratico questa volta dovrebbe essere altrettanto pronto e solerte nel condannare. Usando, però, lo stesso tono che riserva quando c’è da rincorrere il fantasma del fascismo e dei fascisti morti e sepolti.
Strano, infine, che la grande stampa che tanto risalto aveva dato a questa ridicola vicenda ora taccia. E che tacciano anche i ‘giovanotti’ dell’ANPI, sempre pronti a mettere bocca in qualsiasi vicenda dall’alto della loro autoreferenziale autorità morale.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy