Dopo Cicciobello Primo dentino, l’ultima trovata in arrivo nei negozi di giocattoli si chiama Cicciobello Morbillino: è il bambolotto con la malattia esantematica, di quelle con segni evidenti sulla pelle, più temibile. La nuova creazione ‘Giochi Preziosi‘, l’azienda leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli, è il famosissimo Cicciobello – occhi azzurri, capelli biondi e 50 cm di altezza – che dal 1962 spopola tra le bambine di almeno 3 generazioni. Proprio perché gli anni passano e il bambolotto biondo in completo di lana celeste fatto a mano ne avrebbe oggi 50 e rotti, i creatori della Giochi Preziosi hanno sentito più volte il desiderio di rinnovare questa felice intuizione di Gervasio Chiari, fino al punto di introdurre sul mercato Cicciobello Morbillino, bambolotto con il morbillo che, però, può essere curato cancellando i puntini rossi con un’apposita salviettina, una cremina e dei cerottini. “Cicciobello ha il morbillo: strofina i puntini rossi per guarirlo”, si legge sul sito della Giochi Preziosi.
Un’idea criticata sui social, a partire dal medico pro-vaccini Roberto Burioni che punta il dito contro la “banalizzazione” di una malattia pericolosa come è appunto il morbillo. “Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino. Mi chiedo chi siano questi geni che banalizzano malattie gravi senza rispetto per i malati e per i loro familiari. E pensare – scrive Burioni in un tweet – che me la prendo con gli antivaccinisti”. “Anche altri utenti social hanno criticato il gioco arrivando a chiedere il ritiro del prodotto.
L’azienda produttrice si difende precisando che “si tratta di un gioco, abbiamo fatto tutto in buona fede. Non pensiamo di aver fatto nulla di oltraggioso, ripescando un concetto che è sempre esistito, quello delle bambole con la ‘bua’”. Si stupisce della reazione all’ultima ‘creatura’ il Ceo di Giochi Preziosi, Dario Berté: “Perché dovremmo ritirarlo? – dichiara all’ANSA – Il ritiro viene fatto solo dopo una decisione delle autorità”, sottolineando che “noi produciamo giochi da una vita: i bambini hanno sempre giocato al dottore e all’ammalato con i bambolotti”.
Ma qual è la cosa che più stupisce, preoccupa, sconvolge? I maggiori rimproveri riguardano l’idea che una malattia così pericolosa ancora per le conseguenze e a rischio contagio, essendo infettiva, si possa curare con una pezza bagnata e una pennetta. “Io penso piuttosto che il bambino con un gioco del genere tra le mani si informerà sulla malattia. Purtroppo è un periodo complicato, vista la polemica sui vaccini, ma non abbiamo pensato ci potessero essere criticità di questo tipo”.
Le precisazioni dell’azienda di giochi non convincono l’Istituto Superiore di Sanità: “Collegare una malattia come il morbillo a qualcosa di giocoso – commenta Walter Ricciardi, presidente Istituto Superiore Sanità – è fuorviante. Si corre così il rischio di indurre le persone a preoccuparsi più del vaccino, che è sicuro, che della malattia che, invece, non è assolutamente banale”. Anche se grazie alle vaccinazioni “si è ridotto il numero dei casi, se ne contano ancora centinaia e solo nel 2018 – rileva Riccardi – in Italia si sono già registrati due morti”. E’ quindi “da biasimare questo approccio commerciale che fa correre tali rischi”. Con le malattie “non si gioca: sarebbe bene che l’azienda manifestasse sensibilità alle numerose critiche ritirando il prodotto”, avverte il presidente Iss.
Attenzione a non essere troppo indulgenti con le malattie infettive
Il morbillo e l’influenza “sono malattie considerate benevole ma in realtà non lo sono perché su grandi masse di popolazione causano ogni anno migliaia di casi e tanti morti: solo nei primi due mesi del 2018, in Italia si sono già registrati due decessi”. Lo precisa il presidente dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), Walter Ricciardi, in riferimento al caso del bambolotto Cicciobello Morbillino, Dal 1 gennaio al 28 febbraio 2018, segnala infatti l’ultimo aggiornamento dell’Iss, 16 Regioni hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia 411 casi di morbillo, inclusi 2 decessi. Oltre l’80% dei casi è stato segnalato da 4 Regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Toscana). La Regione Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata. L’età media è stata 25 anni. Il 91% circa dei casi era non vaccinato, e un ulteriore 4,5% aveva ricevuto solo una dose. Il 43% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre il 60% dei casi è stato ricoverato. Dall’inizio del 2018, sottolinea l’Iss, “sono decedute per morbillo due persone, non vaccinate, rispettivamente di 38 e 41 anni, entrambe per insufficienza respiratoria”. Nello stesso periodo sono stati segnalati 3 casi di rosolia.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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