“L’han giurato”. Li abbiamo visti, non in Pontida dove si adunarono i rappresentanti dei Comuni lombardi nel 1176 per giurare l’alleanza contro l’Imperatore Federigo Barbarossa, ma al Colle. Davanti a Sergio Mattarella ha sfilato per primo il neo Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e a seguire i 18 Ministri del governo che finalmente, dopo 88 giorni dalle elezioni ha visto la luce.
Per la prima volta vicini in pubblico, Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono seduti accanto e in prima fila nel salone delle feste al Quirinale. Il primo, in abito scuro e super sorridente. Il leader della Lega in giacca blu, non ha rinunciato alla cravatta verde, alla spilletta del Carroccio e a diversi braccialetti colorati. La squadra dei ministri del governo Conte è tutta vestita prevalentemente in scuro. Spiccano la giacca bianca del ministro Barbara Lezzi, la cravatta arancione del professor Paolo Savona (seduto tra Lorenzo Fontana e Enzo Moavero Milanesi) e la borsa lilla e la collana di perle di Elisabetta Trenta.
Al contratto per il ‘governo del cambiamento’ firmato da Lega e M5S l’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo fornisce dati che rivelano come gli under 35 guardino con una certa curiosità all’esperimento che Di Maio e Salvini propongono al Paese, ma rimangano dubbiosi sui possibili esiti. Un misto di attesa, sospensione di giudizio, ma anche moderata preoccupazione, per il 29,1%, mentre il 28,7% è molto scettico. “Poco più di un intervistato su dieci non si esprime”, si legge nel dossier. L’impatto maggiore atteso è quello sull’immigrazione, seguito dall’occupazione giovanile. Su questi due temi c’è comunque sostanziale equilibrio tra chi prevede un’azione migliorativa e chi peggiorativa. Risultati meno favorevoli i giovani intervistati si aspettano, invece, sulla capacità di rafforzare la crescita economica e di ridurre le disuguaglianze: a ritenere che ci sarà un impatto positivo è circa il 17% del campione, contro valori oltre 10 punti percentuali più elevati di chi è di opinione contraria. Passando, più specificamente, alla fiducia sulla realizzazione dei punti qualificanti del programma di M5S e Lega, sembra prevalere la posizione di quest’ultimo partito. Al primo posto c’è la modifica della Legge Fornero, punto d’impegno comune di entrambe le forze politiche, con oltre il 40% degli intervistati che ritengono verrà realizzata. Segue la gestione dei flussi migratori: il 35,7% degli intervistati è convinto che il nuovo governo lascerà una sua impronta (si sale quasi al 70% tra i leghisti). Poco sotto chi è pronto a scommettere sull’attuazione della flat tax (circa il 30%), mentre solo il 26,1% prevede l’effettiva introduzione del Reddito di cittadinanza.
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