Adesso si attende solo il via libera del presidente della repubblica Sergio Mattarella perchè il primo governo Lega Movimento Cinque stelle diventi realtà. A ribadire senza ulteriori indugi al capo dello stato che l’accordo politico aveva prodotto “un governo politico” con tutte le credenziali del caso è stato nel pomeriggio lo stesso leader del Cinquestelle Luigi Di Maio. Subito dopo sono arrivate anche le precisazioni del capo della Lega Matteo Salvini: “Siano pronti, fatto nome del premier e squadra chiara”. Nulla da aggiungere, anzi no: “Faremo crescere il Paese rispettando i vincoli…”.
Musica per le orecchie di Mattarella che da giorni pressava i due interlocutori in merito alle garanzie che l’Italia avrebbe dovuto dare alla Ue per evitare il rischio di strappi soprattutto in materia di trattati, accordi eonomici e gestione delle emergenze. Per il momento passa la linea di un accordo politico blindato che vede i due partiti di governo fermi nell’intenzione di andare avanti, possibilmente con un esecutivo di lunga durata.
La notizia dell’intesa raggiunta sul nome del premier Giuseppe Conte giurista che insegna all’Università di Firenze, e sulla lista dei ministri che sarebbe stata già fornita al presidente della Repubblica, arriva alla fine di una giornata dove non sono mancati i colpi i scena e i tentativi politici e tecnici a livello di mercati, per condizionare questa fase delle trattative.
E dopo il peana preoccupato ed un pò astioso di Silvio Berlusconi con i suoi inviti a Salvini per “tornare a casa” oggi, con toni ben diversi, è arrivato anche il siluro del presidente dei Popolari europei Weber che senza mezzi termini ha minacciato gli artefici del nuovo governo: “Attenti, state giocando con il fuoco”. Un avvertimento di tipo mafioso ed un fuoco d’interdizione preventivo, frutto di una volontà di interferire negli affari interni del nostro Paese, a dir poco vergognoso, che seguiva di 24 ore analoga iniziativa stavolta di stampo francese. Il tutto accompagnato da un mercato finanziario non del tutto neutrale in questa fase, dove le manine forti dell’alta finanza internazionale, supportate da un provvidenziale assist dell’agenzia di rating Fitch e con il bund tedesco a quota 185 (dopo aver toccato meta 190), hanno fatto il resto.
Ma i fatti e le indicazioni politiche scaturite tra l’altro dal voto in Valle d’Aosta confermano la validità delle scelte strategiche portate avanti dal duo gialloverde Di Maio-Salvini con quest’ultimo in deciso spolvero dopo una vittoria schiacciante alle regionali in Valle d’Aosta che ha tra l’altro visto nebulizzarsi Forza Italia ferma al 2,9% ed il Pd bloccato su un affannoso e preoccupante 5,5% dei consensi contro l’ 11% dei grillini usciti molto ridimensionati rispetto al successo del 4 marzo, quando alle politiche avevano superato abbondantemente il venti per cento dei suffragi. Ora l’appuntamento è per domani quando avremo la lista dei ministri e l’imprimatur del Colle.
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