Sempre più giovani restano in casa con mamma e papà. Non si tratta dei bamboccioni di Padoa Schioppa, ministro dell’economia nel governo Prodi, (2007), né degli ‘sfigati’ che poltriscono all’università (definizione attribuita dal prof. Michel Martone, vice ministro del Lavoro nel 2012 all’epoca di Monti).
Secondo i dati forniti dall’ufficio statistico dell’Unione Europea (Eurostat), nel 2013 in Italia tra i giovani compresi nella fascia d’età tra i 18 e 34 anni che vivono ancora in famiglia si arriva al 65,8%. Si tratta cioé di oltre 7 milioni di persone. L’ incremento rispetto agli ultimi dati disponibili, risalenti al 2010, quando la percentuale era cinque punti meno (60,5%) è decisamente notevole.
Per la metà delle famiglie possono bastare anche solo 1.500 euro per arrivare a fine mese. È questa la soglia minima di reddito indicata come necessaria per vivere senza grandi problemi che emerge dall’indagine dell’Istat sulle condizioni di vita. Le cifre fanno riferimento al 2013 e sono le ultime disponibili. Nel 2013 i nuclei che indicano 1.500 euro come livello minimo per vivere senza difficoltà sono, infatti, il 50% esatto, in aumento rispetto a prima della crisi: nel 2008 si fermavano al 46,6%. Il che dimostra che con l’aumento della recessione gli italiani, messi alla prova, sono riusciti a contrarre gradualmente i consumi fino ad ‘accettare’ una somma corrispondente ad uno stipendio discreto, ma uno solo, per poter campare tutta la famiglia. In altre parole ci si accontenta più facilmente, perchè è subentrata l’abitudine a far quadrare i conti con meno soldi. Al Sud per il 55,3% tale somma rappresenta la soglia minima, nel Nord Ovest il 44,9%.
Nei Paesi dell’Ue a 28 il dato si ferma al 48,2%: si tratta quindi del 17,6% in meno. Nella vicina Francia la percentuale di giovani che resta a casa si dimezza, rispetto all’Italia, arrivando al 34,2%. Stesso dato anche per la Gran Bretagna, mentre si sale al 42,3% in Germania e si arriva al 55,1% in Spagna.
A lasciare presto casa sono soprattutto i giovani dei paesi nordici: in Danimarca solo il 15,8% risulta vivere con i propri parenti, in Norvegia il 19,8%, in Finalandia il 20,5% e in Svezia il 23,9%. Il record della percentuale più alta di giovani che risiede in famiglia va alla Slovacchia, con il 74,1%, seguita dalla Croazia con il 71,3%.
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