Potremo ascoltarli in videoconferenza, in diretto sul sito web della Camera dei Deputati. Lunedì 2 giugno, Festa della Repubblica, alle ore 12, le commissioni Difesa ed Esteri della Camera e del Senato effettueranno una audizione per videoconferenza dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti in India. Nel presentare l’appuntamento, che sarà trasmesso in diretta video sul sito web della Camera, il presidente della commissione Difesa, Elio Vito, ha precisato che
“l’audizione rappresenta una ulteriore occasione per testimoniare ai Marò la vicinanza e la solidarietà delle nostre Commissioni e la volontà del Parlamento di continuare la sua azione di indirizzo, sostegno e controllo nei confronti del governo, nella nuova fase che si è aperta. D’altra parte l’esigenza di internazionalizzare il caso e di procedere ad un arbitrato internazionale era emersa con chiarezza proprio durante la missione a Delhi compiuta dalle Commissioni parlamentari, ed era stata manifestata attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla Camera”.
All’audizione – ricorda ancora una nota – assisteranno anche i familiari dei Marò, più volte incontrati dalla Commissioni.
Risale al 15 febbraio 2012 la vicenda per la quale i fucilieri del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono trattenuti in India. Su di loro pende l’accusa di aver ucciso due pescatori durante un pattugliamento anti-pirateria. Secondo le accuse delle autorità locali, aprirono il fuoco scambiandoli per pirati contro due civili , due padri di famiglia originari del Kerala, Ajesh Binki e Valentie. I due militari furono arrestati nei giorni successivi mentre l’India si avviava verso le elezioni e sono divenuti loro malgrado oggetto di propaganda politica nel paese asiatico.
L’incidente ha scatenato uno scontro diplomatico tra Roma e Nuova Delhi.
Dopo oltre due anni di battaglie legali, una svolta nel caso c’è stata: il 28 marzo scorso la Corte Suprema indiana ha accolto il ricorso presentato dai due fucilieri italiani contro l’utilizzo della Nia, la polizia antiterrorismo. I giudici hanno sospeso il processo a carico dei marò presso il tribunale speciale e il pericolo di una loro condanna a morte è stato scongiurato.
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