La questione dei 150 migranti trattenuti a bordo della nave della Capitaneria di porto Diciotti a Pozzallo si complica non poco dopo la fumata nera degli sherpa che per conto dei governi della Ue dovevano lavorare ad una soluzione che portasse ad una via d’uscita con il riparto dei migranti tra diversi stati dell’Unione. Salvini e l’Italia tengono duro sulla richiesta di non accettare il fatto compiuto provocato dal rifiuto dei maltesi di far approdare nedi propri porti i migranti, quando la guardia costiera italiana fu costretta a recuperare i migranti in acque territorali de la Valletta. Poi dopo l’approdo della Diciotti a Pozzallo c’è stato l’intervento della magistratura siciliana che minaccerebbe addirittura di incriminare lo stesso ministro delll’interno per il blocco dei migranti a bordo.
Ma Salvini ed il governo, quantomai uniti su questo tema e pronti a denunciare ancora una volta le ipocrisie e le inadempeinze della Ue non ci stanno ed in queste ore hanno chiarito in maniera ferma che se continua il gioco a nascondino sulla questione Diciotti l’Italia è pronta a non versare più i venti miliardi l’anno destinati alla Ue quale contributo per la questione immigrazione.
Da quattro giorni la nave militare italiana Diciotti è bloccata nel porto di Catania con a bordo decine di migranti, che il governo italiano non vuole fare sbarcare. Secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il governo vuole prima aspettare che altri stati europei si facciano carico di esaminare la loro richiesta di protezione internazionale (cosa che di norma spetterebbe all’Italia, visto che i migranti sono in Italia). Due giorni fa sono stati fatti scendere i 27 minori non accompagnati che si trovavano a bordo.
Nel frattempo sulla nave sono saliti diversi politici italiani, soprattutto di centrosinistra: Riccardo Magi, deputato di +Europa, e l’europarlamentare del PD Daniele Viotti. Finora però la visita più importante è stata quella del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, salito a bordo mercoledì 22 agosto. Patronaggio ha visitato la nave e poi ha spiegato ai giornalisti che sta valutando di aprire un’indagine per trattenimento illecito di persone e sequestro di persona: «Sono in corso valutazioni da fare attentamente sull’ipotesi di privazione della libertà personale, e le faremo. È una situazione di potenziale illegittimità che stiamo ancora valutando». Per la legge italiana è possibile trattenere una persona per sole 48 ore senza che il provvedimento sia stato confermato da un giudice, ma il caso della Diciotti ha molte più implicazioni – ad esempio la garanzia dell’ordine pubblico, invocata spesso dal governo italiano sulle questioni di accoglienza – e non è chiaro se possa essere inquadrato in questo modo.
Stamattina sembra che un gruppo di passeggeri abbia iniziato uno sciopero della fame, e che le visite a bordo subiranno delle limitazioni.
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