Peter Fill ha vinto la Coppa del mondo di discesa libera. Allo sciatore italiano è bastato arrivare decimo, nella gara di oggi a St. Moritz, per ottenere i punti necessari ad aggiudicarsi la coppa di specialità.
È una giornata storica per lo sci italiano: da quando esistono le coppe del mondo di sci, da cinquant’anni a questa parte, Fill è il primo azzurro a essere incoronato campione in discesa libera. Nel 1994-95 Kristian Ghedina, considerato uno dei migliori interpreti della disciplina, perse la Coppa all’ultima gara della stagione contro il campione francese Luc Alphand. Alla stessa stagione risalgono le ultime coppe vinte dagli sciatori azzurri: Alberto Tomba vinse quella generale e Peter Runggaldier quella di specialità nel SuperG.
All’ultima gara Fill si presentava saldamente in testa alla classifica di specialità, con 436 punti. A contendergli il globo di cristallo erano in tre: il norvegese Kjetil Jansrud, il francese Adrien Théaux e l’altro azzurro Dominik Paris, arrivato a fine stagione in stato di grazia e reduce da una vittoria nel penultimo appuntamento, a Kvitfjell.
Il weekend della gara era iniziato nel peggiore dei modi: Paris era caduto in prova e aveva riportato lesioni muscolari al gluteo sinistro e ai flessori della coscia. All’inizio sembrava dovesse saltare la gara di oggi; stamattina, invece, era puntuale al cancelletto di partenza. Si gareggiava sulla pista Corviglia, in condizioni meteo precarie, senza alberi a fare ombre sulla pista, e quindi senza modo di anticipare le irregolarità del manto nevoso. Jansrud è stato il migliore dei quattro in lizza per il titolo, ma non abbastanza da colmare il vantaggio accumulato da Fill nella stagione. È arrivato quarto, il che gli avrebbe permesso di arrivare al più a pari punti con il carabiniere di Castelrotto – che avrebbe vinto comunque la Coppa per i migliori piazzamenti in stagione – in caso di un suo ritiro. Invece Fill è arrivato decimo, Théaux sedicesimo, Paris diciannovesimo nonostante gli infortuni. Per la cronaca, sul traguardo ha vinto lo svizzero Beat Feuz, davanti allo statunitense Steven Nyman e al canadese Erik Guay.
A posteriori si può dire che la stagione si sia decisa lo scorso 23 gennaio sulla leggendaria Streif di Kitzbuehel. Fill ha vinto la discesa libera – il suo unico primo posto in tutta la stagione – mentre il suo rivale più accreditato, il norvegese Aksel Lund Svindal, si è rotto i legamenti del ginocchio destro. Mezza stagione gli è bastata comunque per arrivare secondo in classifica di specialità e quinto nella Coppa del mondo generale, che in sua assenza è stata vinta comodamente da Marcel Hirscher.
“Non mi sono reso conto subito di quello che avevo fatto”, ha commentato Fill, “perché la situazione era molto complicata di per sé”. In effetti, Fill è sceso con il pettorale numero 22, ultimo dei quattro in lizza per la Coppa, e dopo aver tagliato il traguardo è rimasto per lunghissimi secondi come sospeso nel parterre, alla ricerca del suo nome nella classifica aggiornata. Ha esultato, con un urlo a pieni polmoni, solo dopo che gli altri sciatori hanno iniziato a fargli i complimenti, e comunque prima che il monitor inquadrasse la decima riga della graduatoria.
È stata una stagione difficile, con tante situazioni complicate, sono orgogliosa di avercela fatta. Se la sarebbero meritata anche Svindal e Paris, purtroppo si sono fatti male, ma questo è lo sport, ci vuole un po’ di fortuna e l’ho finalmente avuta. Sono stato regolare per tutta la stagione, penso di essermela meritata.
“Ho provato a fare quello che potevo in queste condizioni”, ha commentato Paris: “Le terapie purtroppo non sono bastate, però non posso rimproverarmi nulla, almeno ci ho provato. Mi tengo stretto il terzo posto finale, ci riproverò l’anno prossimo”.
Filippo M. Ragusa
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