Finalmente l’educazione civica, con un’ora a settimana, torna tra i banchi di scuola come materia obbligatoria con tanto di voto in pagella e valutazione finale.
Con 451 voti a favore, nessuno contrario e tre astenuti, la Camera ha approvato la proposta di legge che reintroduce l’insegnamento di questa materia sia nella scuola primaria che in quella secondaria. In quest’ultima, come alle medie, sarà materia curriculare valutata agli esami finali. Per le elementari si tratterà invece di un insegnamento più sintetico. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Tra gli obiettivi: l’insegnamento delle istituzioni dello Stato italiano e dell’Europa, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, gli elementi fondamentali di diritto, educazione ambientale, educazione alla legalità, educazione al rispetto e al patrimonio culturale, promozione dell’educazione stradale e al volontariato. Anche i Comuni potranno promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole.
In accompagnamento al ddl che reintroduce come obbligatoria la materia di educazione civica, è stato promulgato un emendamento che abolisce le sanzioni disciplinari, le note sul registro e le espulsioni abrogando gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928 il quale prevedeva che “verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.
Il presidente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, Luigi Gallo, a seguito della riforma sottolinea come “questo sia un segno di civiltà. Stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione”. La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.
“Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante” secondo Gallo, “va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”.
Cos’é l’educazione civica
L’educazione civica è lo studio delle forme di governo di una cittadinanza, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini, alla gestione e al modo di operare dello Stato. All’interno di una determinata politica o tradizione etica, l’educazione civica consiste nell’educazione dei cittadini. La storia dell’educazione civica risale alle prime teorie formulate in proposito da Platone nell’antica Grecia e da Confucio in Cina. Entrambi su può dire abbiano contribuito l’uno in. Occidente, l’altro in Oriente, a elaborare i concetti di diritto e di giustizia da attuare nella vita pubblica.
Fu Aldo Moro ad introdurre nel 1958 l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, senza valutazione.
Dall’anno scolastico 2010/2011 si è cambiato nome all’insegnamento di educazione civica, passando al nome “Cittadinanza e costituzione“, che comprende cinque argomenti: educazione ambientale, educazione stradale (Codice della Strada), educazione sanitaria (regole basilari di pronto soccorso), educazione alimentare e Costituzione italiana.
AGMC
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