Posso entrare nella cabina elettorale con il telefono cellulare? La risposta del Viminale è un ‘no’ che non ammette eccezioni. Il cellulare dev’essere consegnato ai componenti del seggio prima di espletare le operazioni di voto.
E il rischio, in caso di dimenticanza, è una multa fino a mille euro. Lo chiarisce il Ministero dell’Interno in vista del voto previsto per domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, quando oltre 50 milioni di cittadini italiani (24,8 milioni maschi e 26,4 milioni femmine, più 4,2 milioni di elettori residenti all’estero) saranno chiamati alle urne per rinnovare Camera e Senato e, in Lombardia come nel Lazio per rieleggere anche il presidente della Regione.
“Al fine di assicurare la libertà e segretezza della espressione del voto – spiega il Viminale – la legge fa divieto di introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”. Il 4 marzo gli elettori, quindi, dovranno attenersi alle disposizioni. Diversamente, “chiunque contravviene a questo divieto – prosegue il Viminale – è punito con l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro”.
Elezioni, avanti tutta. La macchina elettorale è in movimento, a nove giorni dal voto. Tra vademecum e promemoria, il sito del ministero dell’Interno ha pubblicato una serie di domande e risposte sulle prossime politiche, pubblicando anche i fac-simile delle schede elettorali. Due le schede che saranno consegnate ad ogni elettore: una di colore giallo per il Senato della Repubblica (per gli elettori che hanno compiuto 25 anni), l’altra di colore rosa per la Camera dei Deputati per i cittadini con 18 anni. Solo ai cittadini di Lazio e Lombardia verrà consegnata una terza scheda, di colore verde, dove dovranno barrare con una croce la lista che appoggia il candidato presidente preferito, quindi scegliere di indicare nello spazio apposito il o i nomi dei consiglieri scelti: se due, sarà necessario fare attenzione a che siano indicati un uomo e una donna (ovvero con differenza di genere). per le elezioni regionali è previsto il voto disgiunto.
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