Danilo Restivo ha iniziato la sua deposizione davanti alla giuria nell’aula 2 del tribunale di Winchester. E’ accusato di aver ammazzato la sua vicina di casa di casa Heather Barnett.”La prima volta che ho tagliato dei capelli è stato quando avevo 15-16 anni, al primo anno di scientifico. Ho iniziato come scommessa, tra compagni di classe: per entrare in una cerchia di amici. Poi ho continuato”. Lo ha detto Danilo Restivo sul banco dei testimoni.
“Le prime tre volte – ha proseguito – è stato per scommessa. Poi ha iniziato a piacermi. Ma l’ho fatto senza voler fare male a nessuno, senza avere un problema con una o l’altra ragazza. Mi piaceva toccare e odorare i capelli, ma non riuscivo a odorare nessuno profumo perché avevo un problema al naso”.”Mi sono domandato – ha aggiunto Restivo – che cosa avessi pensato se fossi donna a ricevere un taglio di capelli. E’ ho quindi deciso di smettere, ho capito che poteva essere pauroso. Ho provato a smettere di tagliare i capelli. Ma accetto di aver continuato in Italia e Regno Unito. Non so perché ho continuato. Sono anche andato da uno psicologo. Non ho mai saputo che era un crimine, se lo è chiedo scusa”, ha proseguito Restivo.”Non ho mai ucciso nessuno” ha aggiunto il 39enne potentino accusato della morte di Elisa Claps e di Heather Barnett, rispondendo alle domande del suo avvocato. “Arrivati davanti alla casa di Heather Barnett lei ha abbracciato i suoi figli, che stavano piangendo fuori dalla villetta. Secondo l’accusa lei ha recitato una scenetta rivoltante, se ne rende conto?”, ha proseguito il legale difensore di Restivo. “No, ero sincero”, ha risposto il potentino. “Ho conosciuto Elisa Claps nel luglio del 1993 attraverso il fratello Luciano Claps. Ero attratto da lei” ha continuato. “A quel tempo – ha aggiunto – non ero un ragazzo serio. Dicevo che mi ero innamorato per poter uscire con loro. Dopo poco che sono uscito con lei mi sono dichiarato. E lei mi ha rifiutato perché aveva una relazione con un ragazzo di Palermo. Non ho avuto altri rapporti con lei se non di amicizia. Ci rimasi male, ma bisogna ricordare che era la sorella di un amico, Luciano, quindi non volevo causare nessun problema”. Nel processo in corso in Inghilterra per omicidio di Heather Barnett, Danilo Restivo ha confermato di aver incontrato il 12 settembre 1993 Elisa Claps nella Chiesa della Trinita’ di Potenza. I due si parlarono per un po’, poi – ha detto Restivo – ”Elisa usci’ dalla Chiesa, mentre io mi fermai ancora un po’ a pregare”. L’uomo, in definitiva, ha confermato la versione che ha sempre dato agli inquirenti, sostenendo, in tal modo, di essere estraneo al delitto della ragazza potentina, il cui cadavere e’ stato ritrovato il 17 marzo dello scorso anno nel sottotetto di quella Chiesa. Danilo Restivo, rispondendo alle domande del suo avvocato, ha confermato la sua posizione rispetto al caso Claps. “Avevo un appuntamento con Elisa Claps quella domenica. Lo fissai per telefono il giorno prima, tra le 18.00/19.00. Era sabato. Non specificai con lei quel era il motivo, volevo solo parlare con Elisa”, dichiara Restivo. L’avvocato di Restivo incalza: perché vederla? “Il motivo era per parlare di Paola Santarsiere. Ero stato rifiutato da Paola, e non sapevo se era una buona idea o no mandare dei fiori. Ed Elisa era una buona amica di Paola”. “Una ragazza che ti ha rifiutato era davvero la persona giusta come consigliere?”, chiede ancora l’avvocato. “Eravamo rimasti amici”. A che ora avevate appuntamento? “Alle 11.30, davanti alla Chiesa della Trinità, all’entrata di sinistra”. Siete rimasti fuori dalla chiesa? “No. Elisa mi ha invitato a entrare. Non ha specificato subito il perché. Volevamo parlare ma c’era gente che stava pregando, e non volevo disturbare, quindi siamo andati dietro l’altare, nel presbiterio”. C’erano altre persone lì?, incalza l’avvocato. “No. Lì abbiamo parlato per 10 minuti di Paola Santarsiere. Elisa mi disse di lasciarla perdere, dal punto di vista di relazione sentimentale, ma di restare amici”. Qual era l’umore di Elisa? “Era preoccupata. A un certo punto mi disse che era stata molestata da un ragazzo fuori dalla chiesa, ma non mi disse di più “.
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