Silvio Berlusconi
Le cattive notizie in casa Forza Italia sembrano non finire mai. Dopo il clamoroso flop elettorale di domenica, Silvio Berlusconi ha dovuto incassare l’ennesimo no della figlia Marina all’ipotesi di una successione “dinastica”. Inoltre, ha dovuto constatare che l’operazione di ricompattamento del popolo dei moderati in un unico centrodestra si presenta più complicata del previsto, stante le dichiarazioni affatto concilianti del leader dell’Ncd, Angelino Alfano. Infine, come non bastasse, la dolorosa ammissione che le casse del partito sono desolatamente vuote.
Quanto all’argomento “leadership interna” a FI, prende sempre più corpo l’ipotesi di primarie. Ma non subito. «Il leader di Forza Italia sono io e resto io a guidare il partito. Per favore date una mano: ditelo in giro. Ho preso questa decisione: la questione dei figli è chiusa», queste le parole di Silvio Berlusconi davanti agli stati generali di Forza Italia, riunitisi oggi nella sede di piazza S. Lorenzo in Lucina, a Roma.
Del resto, all’ex Cav non ci sono molte alternative spendibili nell’immediato, stante il netto rifiuto ad una successione in famiglia opposto da Marina Berlusconi. «La mia discesa in campo non è una ipotesi attuale», ha voluto far sapere la diretta interessata a tutti coloro che, anche nelle ultime ore, l’hanno sondata per capirne le intenzioni, o anche invitata a fare un passo avanti. Di più: «sarebbe meglio lasciar cadere questa questione: continuare a discutere di una candidatura che non c’è non contribuisce al positivo sviluppo di quel dibattito interno al partito che il risultato elettorale ha avviato», anzi può «ostacolare» la ricerca di «risorse interne ed esterne» utili a rendere sempre più incisiva «l’opera di rinnovamento» inaugurata dal padre.
Niente Marina, dunque. Almeno per ora. Per il futuro, chissà. Le porte all’ipotesi di una candidatura non sono chiuse ad libitum in quanto «indissolubilmente legate a determinati tempi, modi e contesti», tutte condizioni che ad oggi «non ci sono». E che, se mai dovessero esserci, non si concretizzerebbero in una «successione dinastica», ma in un percorso democratico e «nel rispetto delle regole della democrazia interna».
Capitolo alleanze: con la Lega un accordo ci sarebbe già e lo testimonierebbe la disponibilità manifestata espressamente da Silvio Berlusconi a firmare almeno alcuni dei referendum proposti da Salvini (quello sull’abolizione della legge Fornero, sulla reintroduzione del reato di immigrazione clandestina). La firma dell’ex premier è attesa a giorni.
Molto più complicato del previsto si preannuncia, invece, il tentativo di ricomporre la frattura con i “governativi” dell’Ncd. «Se vogliono ricostruire con noi – fanno sapere da ambienti vicino ad Alfano – bisogna essere chiari sui compagni di strada: non possono essere alleati di Le Pen…». Alleanze internazionali che sono il pomo della discordia anche per la Lega. Sia pure per motivi diametralmente opposti: per gli uomini del Carroccio, infatti, sarebbe molto difficile tenere i rapporti con chi «è alleato della Merkel». Una momentanea pietra tombale sul progetto di riunificazione la cala, comunque e senza lasciare adito a dubbi, il ministro dell’Interno per il quale: «Per una riunificazione ora non ci sono le condizioni».
Quando l’assetto delle alleanze avrà assunto una fisionomia definitiva allora e solo allora si potrà parlare di “primarie di coalizione”. Ad oggi, ogni discorso è rimandato a quando l’ex Cav deciderà di gettare la spugna.
Infine, Berlusconi ha dovuto ammettere l’esistenza di un altro problema di non poco conto: le casse del partito languono. «Siamo con l’acqua alla gola, servono soldi», ha detto a chiare lettere il leader di FI. Che ha poi ribadito come la legge sull’abolizione al finanziamento pubblico ai partiti sarebbe stata concepita appositamente dalla sinistra per metterlo in difficoltà. retroscena e/o dietrologia a parte, il concetto è chiaro: darsi da fare sul territorio per raccogliere fondi. Non pochi. Secondo Verdini, infatti, per ridare ossigeno al partito servirebbero 30 milioni di euro. Almeno. «Bisogna puntare su tesseramento e congressi cittadini», ha proseguito Berlusconi. «Io continuerò a fare interviste settimanalmente. Due alle reti nazionali e sei a quelle locali. Anche i parlamentari devono tenere i contatti con le tv locali. A breve partiranno anche i congressi comunali».
Al momento, l’unico tema su cui Forza Italia intende muoversi senza indugio è quello delle riforme, consapevoli di essere ancora determinanti in Parlamento. Dopo verranno affrontati i mugugni interni di chi, come Raffaele Fitto, “mister preferenza” ( la “miss”, onde evitare equivoci, è Simona Bonafè, ndr), alla luce del responso delle urne, già reclama “un posto al sole”.
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