Si è alzato il sipario sulla nuova illuminazione artistica dei Fori Imperiali, a Roma, curata dal cinefotografo Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar.
A inaugurare l’installazione è stato il sindaco Ignazio Marino, alla presenza del ministro dei Beni e attività culturali e del turismo Dario Franceschini e dello stesso Storaro, in occasione della ricorrenza del Natale di Roma.
Il progetto, presentato sette mesi fa e finanziato dalla multinazionale Unilever, è stato completato per una volta nei tempi previsti sotto la supervisione di Francesca Storaro, architetto e figlia di Vittorio.
Più di cinquecento fari a led, a basso consumo di energia, hanno illuminato i Fori intitolati agli imperatori Augusto, Nerva e Traiano. “Vedere questo spazio al buio dava la morte al cuore, uno spazio archeologico che abbiamo solo noi in tutto il pianeta”, ha commentato Marino.
In occasione della ricorrenza del 2.767° anniversario dalla data tradizionale della fondazione di Roma, il pubblico ha potuto vedere in piedi le prime due colonne del Foro della Pace, primo risultato del progetto di anastilosi – cioè di riposizionamento in piedi – delle rovine del complesso fatto costruire nel primo secolo dopo Cristo dall’imperatore Vespasiano.
Il nuovo apparato di luci, pensato per essere permanente, sarà al centro di una specie di notte bianca dei Fori con aperture straordinarie in orario notturno che dureranno fino al 24 aprile, quando inizieranno gli spettacoli di ricostruzione storica curati da Piero Angela e Paco Lanciano.
Prima del tramonto e dell’inizio dello spettacolo, Franceschini e Marino avevano concordato la nascita del Consorzio per i Fori di Roma, un’autorità che nelle intenzioni dei suoi fondatori darà un’amministrazione unitaria all’area archeologica urbana più importante del mondo, dove fino a ieri si sovrapponevano le competenze di Roma Capitale e del Ministero.
I Fori imperiali dunque si confermano al centro del programma della giunta Marino, impressione rilanciata oggi dall’annuncio per cui la linea C della metropolitana della capitale potrebbe raggiungere l’area di qui a due anni.
Proprio su questo punto, però, è arrivata nel pomeriggio la contestazione di un gruppo di associazioni della periferia, tra cui Stop I-60, Agro romano bene comune e rappresentanze di Legambiente e Cittadinanzattiva.
I comitati hanno organizzato una fiaccolata per protestare contro la costruzione di un quartiere residenziale, e per la costituzione di un parco archeologico, tra le vie Ardeatina e Tuscolana, in un’area dove sono stati ritrovati un mausoleo, una villa e una piccola necropoli di età imperiale.
La loro protesta si è conclusa senza incidenti o disagi dopo un colloquio con il ministro Franceschini.
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