Un cimitero risalente al V-VI secolo dopo Cristo. Una vera e propria necropoli con una sessantina di scheletri ancora sepolti è stata rinvenuta durante gli scavi sotto uno dei musei più celebri al mondo, gli Uffizi a Firenze. Dalla posizione dei corpi rinvenuti, trovati affiancati testa-piedi, e dalla scelta del posto dove seppellirli – un rilievo nei pressi del fiume Arno, zona comunque soggetta a inondazioni – si ritiene che questa necropoli fu realizzata in fretta e furia forse a causa dell’epidemia di peste proveniente da Oriente. O forse da altro.
Altri elementi che concorrono a rendere verosimile l’ipotesi dell’epidemia sono la vicinanza delle fosse tra loro e l’orientamento non omogeneo degli inumati, indizi di un’attività cimiteriale concentrata in un arco temporale molto limitato e tesa al massimo sfruttamento dello spazio disponibile per le sepolture. Tutte le fasi di rinvenimento e studio sono e saranno riprese in 3D per un futuro utilizzo museale.
L’area del ritrovamento successivamente al VI secolo è stata utilizzata come zona di scarico dei materiali di risulta. Tra XII e XIII secolo la zona, a seguito della necessità di nuovi spazi, viene edificata ed urbanizzata. Durante il Medioevo furono realizzate alcune fondazioni murarie e soprattutto pozzi di smaltimento per liquami e acque reflue. Con l’intervento vasariano, infine, il quartiere medievale viene in gran parte sventrato per far posto al nuovo corpo di fabbrica destinato ad accogliere le Magistrature Granducali.
La straordinaria scoperta della necropoli è stata compiuta nel corso degli scavi per il cantiere dei nuovi Uffizi, a Levante della struttura.
Ora i resti, che sono stati portati alla luce con un lavoro di cinque mesi – ha spiegato il sovrintendente Andrea Pessina per i beni archeologici della Toscana, Pessina, presentando in conferenza stampa l’importante ritrovamento -, saranno sottoposti all’analisi del Dna e, per l’esatta datazione, all’esame del carbonio 14. Si potrà quindi accertare la causa della morte ovvero l’agente patogeno che la provocò, e potremo ottenere molte altre informazioni sugli abitanti dell’epoca, alimentazione, patologie e stress da lavoro».
Da questo ritrovamento – spiega la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Carlotta Cianferoni – ci si aspetta di chiarire meglio un periodo che è abbastanza oscuro della storia della città perché dopo i clamori e gli splendori della Florentia Adrianea, II e III secolo, noi abbiamo un periodo di cui sappiamo poco di Firenze. Sappiamo che si è progressivamente ristretta, alcuni tratti di mura sono stati abbattuti e quindi questo scavo ci potrà molto aiutare nel riempire questi vuoti».
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy