Il segretario probabilmente uscente della Fnsi, Franco Siddi, e tutto il suo attuale gruppo dirigente che presto saranno avvicendati dal nuovo congresso, in cui si preannunciano battaglie intestine e lunghi coltelli, ha promosso una fiaccolata per i colleghi vignettisti del giornale satirico “Charlie Ebdo”, barbaramente assassinati dal terrorismo islamico a Parigi.
In un giorno di lutto funestato anche dalle notizie della incredibile strage di 2 mila civili innocenti, perpetrata da Boko Haram nella cittadina di Baga in Nigeria, la notizia dell’aggregarsi della Fnsi agli indignati contro la pretesa dell’estremismo islamico di cambiare la società civile e portarla al Medioevo a colpi di decapitazioni e di kalashnikov potrebbe anche apparire una buona notizia.
Purtroppo qualcosa stride: la sollecitudine di Siddi e dei suoi sostenitori, vecchi e nuovi, di usare, magari in maniera freudianamente inconsapevole, questa triste vetrina per marcare la propria esistenza cozza contro un comportamento generalizzato che è sempre stato improntato al politically correct verso tutto ciò che, in materia di informazione, avesse sapore islamico.
Un esempio per tutti: come dimenticare il processo per islamofobia da parte dell’Ordine dei giornalisti nei confronti di Magdi Cristiano Allam? Come dimenticare chi l’ha promosso, chi l’ha avallato e chi l’ha difeso? Il processo, ovviamente, e non Magdi Cristiano Allam uscito assolto.
La Fnsi avrebbe solidarizzato in tempi non sospetti con il direttore di “Charlie Ebdo” quando pubblicava vignette che ritraevano Maometto con il cammello che si lamentava dell’idiozia dei suoi correligionari? O non avrebbe piuttosto chiesto di processare Charb per islamofobia?
La nostra Fnsi si sarebbe stretta attorno alle dichiarazioni ufficiali dei politici francesi che nel 2011, dopo un attentato incendiario agli stessi colleghi francesi ieri finiti a colpi di kalashnikov, solidarizzavano con Charbonnier non senza aver prima ribadito che la sensibilità religiosa degli islamici non andava turbata? Ma, perché questa cautela scatta o dovrebbe scattare solo e soltanto nei confronti del verbo di Maometto e non pure verso le altre fedi monoteiste? Il dibattito sulle radici cristiane dell’Europa è stato motivo di confronto aspro che ha portato a spaccature profonde quando si è trattato di registrare questo concetto nella Costituzione europea. Allora prevalse una scelta laica, discutibile quanto vogliamo, ma alla fine condivisa da tutti. Nessuno fece tragedie, nemmeno le alte cariche della Chiesa che su questo tema ingaggiarono una battaglia alla fine persa.
Dunque, una considerazione va fatta: prima di fare o promuovere fiaccolate per la libertà di stampa, bisognerebbe evitare che la gente le percepisse come manifestazioni di “fiaccole di coccodrillo”.
Dimitri Buffa
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy