Fincantieri non acquisirà i cantieri navali di Saint-Nazaire. Il governo francese ha deciso di nazionalizzare gli stabilimenti bretoni dismessi dalla holding coreana STX. Dopo le indiscrezioni pubblicate ieri da Le Monde, la conferma arriva oggi dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire.
“Il nostro obiettivo è difendere gli interessi strategici della Francia”, spiega il ministro. La decisione di “esercitare il diritto di prelazione” sui cantieri, promette, è solo “temporanea”: serve perché la Francia abbia “il tempo di negoziare nelle migliori condizioni possibili la partecipazione di Fincantieri ai cantieri navali di Saint-Nazaire per costruire un progetto europeo solido e ambizioso”.
“Non c’è nessun sospetto sui nostri amici italiani”, giura Le Maire. Ma solo “la volontà di costruire un bel progetto industriale europeo”, con tutte le garanzie perché gli asset di STX “non partano un giorno verso un’altra potenza mondiale economica”.
Secondo Le Monde, la nazionalizzazione dell’impresa – che sarà “attuata concretamente entro venerdì sera” – è stata decisa in prima persona dal presidente Emmanuel Macron.
Oggi a Milano il titolo Fincantieri chiude in calo del 4%, a 0,92 euro. Ma il vero tracollo è avvenuto ieri, dopo che il sito del quotidiano francese aveva pubblicato per primo la notizia poi confermata da Le Maire. Solo pochi minuti prima il portavoce dell’Eliseo, Christophe Castaner, aveva detto che l’obiettivo del governo non era la nazionalizzazione dei cantieri di Saint-Nazaire. E così le azioni del gruppo italiano avevano chiuso in rosso dell’8,67%, dopo aver raggiunto il minimo del -13%.
Fincantieri era stato l’unico gruppo a presentare un’offerta per rilevare i cantieri, messi in vendita dal gruppo STX alla ricerca di liquidità. Dopo la conclusione dell’asta, l’allora presidente François Hollande aveva ingaggiato un lungo negoziato con gli italiani che aveva portato a una prima bozza di accordo: Fincantieri avrebbe partecipato al capitale per due terzi, la parte prima controllata dai coreani, mentre il terzo rimanente sarebbe rimasto al Tesoro francese come prima. Ma l’accordo non ha fatto in tempo a concretizzarsi finché Hollande è rimasto all’Eliseo, e il suo successore Macron ha stracciato la vecchia intesa e rilanciato con un nuovo progetto.
Stavolta i cantieri avrebbero dovuto essere compartecipati al 50%, mentre la collaborazione con Fincantieri si sarebbe estesa al campo militare, il più strategico e remunerativo. Ma gli italiani non hanno mai accettato questa versione dell’intesa. E così, dopo giorni di tira e molla, indiscrezioni, smentite e controsmentite, Parigi ha dato l’ultimo strappo. Il diritto di prelazione del Governo sul sito di Saint-Nazaire sarebbe scaduto sabato prossimo.
I cantieri ex-STX fanno parte degli “interessi nazionali” francesi, aveva detto Castaner, sia per i dipendenti che rappresentano, sia per il “know-how unico” che esprimono. “Pertanto, quando si negozia con partner internazionali, è normale che lo Stato possa alzare i toni”.
Il governo italiano ha promesso di non far passare la vicenda sotto silenzio. “Ci aspettiamo una chiara e immediata presa di posizione della Commissione europea”, annuncia il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia: “Se questo è il nuovo corso della Francia, mi pare evidente che si vada verso un periodo buio e difficile della storia europea”.
F.M.R.
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