Il governo francese sul quale il presidente Macron, come i suoi predecessori, mantiene una forte influenza sia per quanto concerne sia il potere legislativo chel’ esecutivo, ha voluto dare un segnale forte alla società, votanmdo una proposta di legge che vieta i telefoni cellularu nelle scuole elementari e medie.
L’Assemblea Nazionale francese ha votato oggi una proposta di legge della maggioranza di governo, La Republique en Marche (LREM), che introduce un “divieto effettivo” dei telefoni cellulari nelle scuole elementari e medie dall’inizio del prossimo anno scolastico. Hanno votato a favore LREM e centristi del MoDem e UDI, tutti gli altri gruppi parlamentari hanno denunciato una proposta “inutile”, un “imbroglio”, un'”operazione pubblicitaria”.
Per il governo si tratta di un “segnale alla società”.
Pur essendo lo smartphone ormai un oggetto molto presente tra i giovani e i giovanissimi, di grande utilità quando si tratta terminate le lezioni di rintracciare il proprio figlio, oppure lo studente il proprio genitore, avendo anche caratteristiche aggiuntive come fotocamera, video, messaggistica, internet ecc., il suo utilizzo a scuola è vietato in quasi tutti i Paesi europei, proprio per evitare che i ragazzi se ne avvalgano anche durante le ore di lezione, con effetti negativi per se stessi e per gli altri.
Anche in Italia l’uso del cellulare a scuola è vietato. Lo ha disposto il Ministro dell’istruzione con una direttiva (cfr. direttiva 15 marzo 2007), impegnando tutte le istituzioni scolastiche a regolamentare l’uso a scuola, con esplicito divieto durante le lezioni.
Dopo l’entrata in vigore del giugno 2017 della legge 71/2017 – la cosiddetta “legge anti-cyberbullismo” – con la circolare MIUR a firma della ministra Valeria Fedeli, del gennaio di quest’anno, l’Italia ha provato a dotarsi di un altro strumento per impedire che a scuola venga fatto un uso distorto degli smartphone. Il divieto di utilizzo dello amartphone durante le ore di lezione risponde ad una generale norma di correttezza, perché l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa sia per i compagni. Ma l’uso, come ha precisato la direttiva ministeriale, oltre che una grave mancanza di rispetto verso l’insegnante, costituisce un’infrazione disciplinare.
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