“Prima era molto complicato, con tempi lunghissimi. Ora la sospensione scatta in 48 ore ed entro un mese arriva il licenziamento”. A precisarlo il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, in merito alla legge approvata ieri in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, che prevede il licenziamento in un mese per i furbetti del cartellino.
Chi viene beccato a timbrare il cartellino e ad andarsene vede finalmente finita la pacchia… perché non puoi dire ‘scusa mi è scappato il badge'”, ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa al termine del Cdm. “Siamo finalmente al punto in cui prendi e vai a casa: c’è il licenziamento, in modo cattivo ma giusto”.
Ora gli statali rischiano “nel caso esistano prove schiaccianti, come una documentazione foto-video: il dipendente pubblico di Sanremo che timbra in mutande, per capirci”, spiega Madia in un’intervista sul quotidiano nazionale La Stampa. E annuncia norme contro gli assenteisti del venerdì. Ai casi come la malattia di massa dei vigili romani a Capodanno “stiamo lavorando nel Testo unico del pubblico impiego, che contiamo di presentare entro l’anno”, dice ancora. “Stiamo lavorando a norme specifiche contro le assenze di massa e sulle assenze reiterate nello stesso giorno, spesso il lunedì o il venerdì. E poi cercheremo di semplificare, e di evitare che vizi formali possano prevalere sul merito”.
Ma a questo giro c’è dell’altro che riguarda finalmente la sfera degli ‘intoccabili’, i dirigenti, quelli sotto gli occhi dei quali si svolgono le azioni più illecite – come, ad esempio, timbrare tutti i giorni il cartellino per il collega sindacalista che di fatto non svolge alcun lavoro se non quello di rappresentanza della sigla e per farlo si permette anche di osservare orari comodi e che mai coprono il tempo giornaliero previsto – . D’ora in poi saranno puniti anche i dirigenti che non dirigono.
Se il dirigente NON licenzia il dipendente furbetto e scorretto, noi licenziamo il dirigente. Tutto ciò per me si chiama serietà #RiformaPA”, scrive oggi in un tweet il presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri di alcuni decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione. “Nella Conferenza dei Servizi il Governo parlerà con UNA sola voce e non con venti diverse posizioni. Tempi certi finalmente”, aggiunge il premier in un altro tweet.
Il decreto legge
Il decreto, approvato in via preliminare dal governo lo scorso gennaio, attua l’articolo 17 della legge Madia di riforma della Pa, la legge 124 del 2015, ed è tornato ieri in Cdm per il via libera definitivo dopo aver ottenuto i pareri delle commissioni parlamentari.
Il provvedimento, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, stabilisce che il dipendente colto a compiere l’illecito in flagranza viene sospeso dal lavoro in 48 ore e contestualmente parte la procedura che porta al suo licenziamento entro un mese.
Cattive notizie anche per i dirigenti che si girano dall’altra parte di fronte agli illeciti dei dipendenti: scatta la procedura disciplinare “con sanzione già definita, il licenziamento”, dice il ministro Madia.
E’ prevista inoltre la responsabilità per danno erariale del dipendente, con una condanna minima pari a 6 mensilità, ove la condotta illecita abbia comportato un danno di immagine all’amministrazione.
A.B.
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