Incuriosita da molti articoli letti su vari quotidiani, ho desiderato incontrare ed intervistare il gruppo di studiosi del paranormale Ghost Hunters Roma. Non è la prima volta che intervisto i GHR, perché li ritengo molto professionali e attenti a non dare informazioni errate. L’ultima ricerca è stata fatta nel Castello Orsini. Ho letto alcune notizie online. Ho trascritto alcune informazioni trovate su wikipedia e dalla proloco stessa di Soriano nel Cimino; per entrare nel vivo dell’intervista del racconto, trascrivo alcuni stralci di ciò che ho trovato scritto. Tutto questo affinché risulti più interessante il lavoro svolto dai giovani e tenaci ricercatori. Il Castello Orsini di Soriano nel Cimino era la Residenza di nobili e papi.
Il primo nucleo del castello è stato costruito all’inizio del 1200, sulle rovine di una precedente costruzione. Il rudere di un castelletto che era stato eretto intorno all’anno 1000, edificato poi un palazzo-torre, di circa 35 metri di altezza, da parte dei Guastapane-Pandolfo. La torre, tuttora esistente, diviene poi il maschio del castello più ampio edificato attorno ad essa da papa Niccolò III Orsini tra il 1277 e il 1278; il Pontefice, che amava molto la città, volle fortemente questa costruzione, nella quale si spegnerà due anni più tardi. Nel 1848, quando Soriano viene ceduta allo Stato pontificio, il castello era stato abbandonato dalla nobiltà e adattato a struttura carceraria. È adibito a carcere, come casa di lavoro, fino alla fine degli anni ottanta: poi nel 1989 viene definitivamente chiuso. Più volte restaurato nel corso dei secoli, il complesso edilizio ha subito nel Rinascimento notevoli trasformazioni. La Proloco di Soriano riporta anche diverse leggende: Il Fantasma di Marcello.
Nell’anno del Signore 1559 dimoravano nella Rocca di Soriano Giovanni Caraffa, nipote del Papa Paolo IV e sua moglie Donna Violante Diaz Carlon che, nonostante la perfidia del marito, lo amava profondamente e lo stava per rendere padre per la terza volta. Ma la pia Violante che risiedeva per volontà del marito nel castello di Gallese, aveva suscitato la passione del cognato Carlo, che più volte respinto non tardò a vendicarsi. Aiutato dal fratello di Violante, Don Ferrante conte di Alife e dal di lei cugino Don Leonardo di Cardines, insinuò nella mente di Giovanni il dubbio che la moglie lo tradisse con il maestro di camera Marcello Capece. Il conte prese a far controllare dai suoi sgherri la donna ed il maestro di camera. Qualcuno notò che Marcello, nell’ultimo periodo, si attardava nelle stanze della dama. Per verità il Capece raccoglieva le pene e le confidenze di donna Violante e soffriva con lei.
Tra i due accusati non vi fu mai altro che compassione, stima e rispetto. Marcello, tra l’altro, amava una damigella di compagnia di Violante, Diana Brancaccio. Il conte Giovanni chiese agli accusatori di portare le prove di quanto affermavano. Marcello Capece e due suoi amici, Gisone e Camilletti, furano trasportati a Soriano e gettati nei sotterranei del castello. Il 5 agosto fu costituito iI tribunale presieduto da Giovanni Caraffa. Gisone e Camilletti, sottoposti ad orribili torture, confermarono che a corte si diceva che Marcello amoreggiasse con una dama. Poi fu la volta di Marcello che, nonostante le torture subite, continuò a difendere donna Violante ed a sostenere di amare la giovane Diana Brancaccio. Anche Diana, su richiesta di Giovanni Caraffa, fu interrogata ma, in preda al dubbio e all’angoscia, negò di amoreggiare con Marcello Capece.
La tragedia fu così compiuta. L’8 agosto 1559 il conte uccise con ventisette pugnalate il presunto amante. Donna Violante fu fatta strangolare il 20 agosto nel palazzo di Gallese per ordine del marito. Da allora nelle caldi notti d’agosto, sospiri e lamenti riempiono i lunghi sotterranei del castello. E’ il fantasma del povero Marcello, che dopo più di quattrocento anni, piange ancora per la morte della bella Violante e per la vita che gli fu spezzata senza trovare pace. Questo è ciò che si racconta e si è scritto.
Dopo aver anche letto queste cose, ho iniziato a fare alcune le domande ai GHR. Ecco cosa mi hanno raccontato delle loro ricerche.
Come è composto il vostro gruppo e quali sono i vostri ruoli. Avete dei compiti specifici?
L’Associazione di Ricerca Scientifica Ghost Hunters Roma è composta da cinque elementi. Daniele Cipriani, Federico Classetti, Sandro Serafini, Speranza Staroccia e Alfredo Falvo. Daniele. Il fondatore del gruppo, ha iniziato molti anni fa a compiere ricerche nell’ambito del paranormale, riunendo attorno a sé persone motivate, scrupolose nell’ambito della ricerca e unite dalla passione verso l’altra dimensione. Nel corso del tempo i GHR si sono avvalsi di altri validi collaboratori che non sono attualmente più parte del team ed altri ne potranno arrivare mantenendo inalterata la filosofia base della nostra ricerca. Ognuno di noi ha preso ‘possesso’ di una sua specifica mansione ed il lavoro procede perfettamente senza calpestarci i piedi. Nello specifico, Daniele tiene il controllo delle ricerche sotto ogni punto di vista, disponendo il posizionamento dei rilevatori all’interno delle location e analizzandole a rotazione con ogni singolo strumento in dotazione. Federico cura personalmente il settore fotografico. Speranza e Sandro affiancano Daniele nel lavoro di ricerca mentre io mi occupo dei report video e dell’ufficio stampa. Ad oggi, sotto il marchio GHR, sono passati più di dieci anni di indagini attraverso location sparse per l’Italia. Nonostante questo, il gruppo vive una costante crescita di impegni sotto molteplici punti di vista.
Come mai avete scelto Castello Orsini e cosa vi ha incuriosito?
Il nostro gruppo ultimamente ha scelto di visitare il Castello di Soriano per alcuni motivi. All’inizio eravamo attratti dall’idea di trovare qualche elemento che comprovasse la presenza di Marcello. Poi abbiamo fatto ricerche approfondite, abbiamo studiato la storia della famiglia Orsini che diede i natali tra gli altri a Papa Niccolò III, probabilmente morto proprio all’interno del Castello di Soriano nel Cimino. A confermare l’idea di una nostra analisi scientifica tra quelle mura è stato anche l’intervento che un altro gruppo di ricerca aveva compiuto nel 2011, riportando curiose testimonianze.
Quali le tecnologie utilizzate e cosa avete trovato di interessante?
Le tecnologie adottate sono spesso simili anche tra gruppi di ricerca diversi, eccezion fatta per dei prototipi che sviluppiamo “custom” e collaudiamo durante le nostre ricerche. La strumentazione ci permette il monitoraggio ambientale per capire se e dove esistono attività paranormali e soprattutto in fase preliminare, ci dà la possibilità di escludere tutte le cause naturali di una presunta manifestazione paranormale.
Anche voi avete interpellato dei Medium?
Generalmente non lavoriamo con i medium. Intendiamoci, non è una scelta precisa del gruppo GHR ma solo un insieme di fattori che fino ad ora non ci ha permesso di stringere collaborazioni stabili e durature. Il primo impatto con l’ambiente che andiamo a visitare lo gestiamo senza il coinvolgimento di terze persone. In un secondo momento, nulla osta che ciò possa accadere. Per ciò che riguarda l’analisi presso il Castello Orsini di Soriano abbiamo operato seguendo questa abitudine. Il futuro poi… non si promette a nessuno.
Cosa avete visto e sentito ..c’erano presenze ..se si quali …si sono messi in contatto con voi ..come?
La ricerca è stata fatta sul finire della scorsa settimana. Una serata fredda, vista la primavera incombente ed anche leggermente piovosa. Abbiamo operato in massima tranquillità senza vincoli di spazio e di tempo. E’ presto per fare una disamina completa circa i risultati ottenuti: la maggior parte del materiale raccolto è ancora oggetto di accurata analisi. Quello che posso dire fin d’ora è che abbiamo certamente rilevato una notevole anomalia inerente i campi elettromagnetici. Ed anche la parte audio sono sicuro che darà i suoi frutti, almeno a giudicare dalla prima voce paranormale registrata. E’ quella di un bambino.
Anche l’altro gruppo aveva sentito voci di un bambino. Ci sono filmati da proporre o fotografie fatte?
Nulla può essere proposto né mostrato al pubblico fintanto che la ricerca completa presso il castello Orsini non sia ultimata in tutte le sue fasi. Ci vorrà del tempo. Comunque vi abbiamo inviato 2 foto da pubblicare.
Quale è il vostro fine, cosa pensate di ottenere?
L’obiettivo ultimo è indubbiamente quello di provare costantemente ed in termini sempre più efficaci, l’esistenza di un’altra dimensione e la concreta possibilità di una vita dopo la morte. E come in ogni ambito di ricerca, proiettando le nostre analisi verso un’area di così vaste proporzioni, possiamo affermare che questa attività non giungerà mai ad un punto terminale, oltre il quale non poter andare. L’elemento portante di un ricercatore è e rimarrà sempre quello di andare ‘oltre’…
Siete soddisfatti dei risultati ottenuti?
La soddisfazione per determinati traguardi raggiunti è sempre relativa al concetto di poter fare di meglio e ottenere di più. E’ capitato diverse volte al contrario, di non essere riusciti a rilevare quanto ci aspettassimo da un ambiente anche ricco di testimonianze. Questo non ci ha mai creato difficoltà. Le variabili perché ‘le cose si verifichino’ davanti ai nostri strumenti sono molto ampie. Non è di certo un lavoro meccanico e questo è ciò che lo rende ancora più affascinante e degno di grande rispetto per la Volontà altrui. Ci saranno vostri altri interventi: E’ già previsto un nostro ritorno presso il castello Orsini di Soriano. Questa volta saremo in grado di concentrarci su alcune aree in particolare, cercando di ottimizzarne la modalità di ricerca.
Cosa possiamo dirvi di più, aspettiamo il proseguimento delle vostre indagini e siamo pronti a pubblicare di nuovo le vostre ricerche.
Associazione di Ricerca Scientifica Ghost Hunters Roma
Intervista di Anna Maria Ballarati
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