Firefighters douse flames rising from the roof at Notre-Dame Cathedral in Paris on April 15, 2019. - A major fire broke out at the landmark Notre-Dame Cathedral in central Paris sending flames and huge clouds of grey smoke billowing into the sky, the fire service said. The flames and smoke plumed from the spire and roof of the gothic cathedral, visited by millions of people a year, where renovations are currently underway. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)
E’ una Parigi attonita ed incredula quella che stamattina ha potuto vedere le rovine ancora fumanti della chiesa simbolo della stessa Francia. Dopo le lacrime, il dolore. L’incendio che ha distrutto la cattedrale, patrimonio mondiale dell’umanità, ormai è storia con la quale fare i conti. Ma intanto i francesi sembrano più che mai intenzionati a fare presto per far rinascere dalle macerie questo simbolo della cristianità dell’Europa.
Nel pomeriggio di ieri, verso le 18:50, all’improvviso ed in maniera devastante per circa tre ore è andato in fiamme un capolavoro non solo simbolo del cattolicesimo francese, ma un’opera che dal lontano Medioevo evoca suggestioni artistiche e letterarie che il grande scrittore Victor Hugo sintetizzò con il suo libro Notre Dame de Paris. La cattedrale è stata orribilmente sfregiata dalle fiamme: sono crollati il tetto e la guglia di 45 metri ma la struttura principale, fortunatamente, è salva. I tecnici ne sono più che certi. Le possenti mura in pietra hanno retto. Anche il rosone Nord ha tenuto. Miglior sorte per le Sedici statue in rame di tre metri d’altezza che pesano circa 250 chili, le quali sono state risparmiate dall’incendio che ha colpito Notre Dame. Infatti, l’11 aprile le statue raffiguranti Gesù, i 12 apostoli e i simboli degli evangelisti sono state sganciate dalla guglia e portate a Perigueux in Dordogna per essere restaurate. Sarebbero ritornate al loro posto sulla guglia nel 2022.
Non è ancora chiara quale sia stata la causa di questo disastro. Secondo una prima ricostruzione, su un’impalcatura di protezione che fasciava la cattedrale per i lavori di conservazione, si sarebbe sviluppato un cortocircuito provocando la fuoriuscita di una colonna di fumo. Da quel momento colonne di parigini diventati un’immensa platea poco dopo le 20, hanno potuto assistere ad uno spettacolo impietoso e doloroso al tempo stesso: tutti guardano attoniti ed impotenti, molti piangono. Prevale un silenzio spettrale che domina su Ile de Paris e sui bastioni di lungo Senna dove migliaia di parigini e tantissimi turisti guardano impotenti. Alle 20, la guglia principale, alta 93 metri dal suolo, che domina il tetto di Notre-Dame, si piega rapidamente sulla destra e, avvolta dalle fiamme, crolla. E’ il momento più tragico di questa autentico disastro. Ma pur nella drammatica sequenza degli avvenimenti il rapido intervento dei vigili del fuoco è riuscito, prima del crollo della navata centrale, a portar via il tesoro della cristianità là custodito da secoli, a fare il miracolo, portando fuori dalla chiesa la corona di spine con la quale Cristo salì sulla croce, un pezzo della stessa, il mantello di San Luigi. Un raggio di sole in una tragedia che poteva avere effetti ancora più devastanti.
Nella sua storia, la cattedrale, ha già vissuto momenti bui, anche se l’incendio appena divampato potrebbe essere quello più devastante in assoluto. Negli anni della Rivoluzione francese la cattedrale subì vandalismi e distruzione di immagini sacre. Si sono registrati danni minori anche durante la Liberazione di Parigi, al termine della Seconda Guerra mondiale, per poi avviare nella seconda metà del secolo una serie di lavori di restauro. L’ultimo era in atto quando è scoppiato l’incendio del 15 aprile e sarebbe dovuto costare un totale di 6 milioni di euro. Culla della cristianità francese, la cattedrale è stata teatro dei maggiori avvenimenti storici del paese: sul suo altare si sono svolte l’incoronazione di Napoleone, la beatificazione di Giovanna d’Arco e le reliquie delle figure politiche più importanti della storia nazionale, da De Gaulle a Mitterand.
Il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto intorno alle 23.40. “Noi tutti insieme salveremo questa cattedrale, il progetto comincerà già domani“, ha detto. “Ci sarà un annuncio nazionale, lanceremo un appello ai più grandi talenti. Ricostruiremo Notre Dame perché la nostra storia lo merita”. Macron ha anche ringraziato i vigili del fuoco ed ha aggiunto, “Non è solo la cattedrale di Parigi ma molto di più. I miei pensieri sono per i compatrioti: Notre Dame è la nostra cultura, il punto da cui partono tutte le distanze e le strade che arrivano a Parigi. È la cattedrale di tutti i francesi, è la nostra storia e adesso brucia. Ma questa sera voglio anche avere parole di speranza per tutti noi, la stessa fierezza e l’orgoglio di quelli che si sono battuti perché l’incendio non si propagasse ancora”.
La tragedia della cattedrale francese unisce i leader del pianeta che esprimono solidarietà alla Francia.
“In queste ore drammatiche, l’Italia intera si stringe con sincera amicizia e vivissima partecipazione al popolo francese”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al presidente francese, Emanuel Macron.
Quello che sta bruciando a Parigi “e’ uno dei piu’ grandi tesori al mondo, e’ parte della nostra cultura”: cosi’ Donald Trump ha commentato l’incendio di Notre Dame aprendo un intervento elettorale in Minnesota. “E’ uno spettacolo terribile da vedere”, ha aggiunto il presidente americano.
“Notre Dame e’ uno dei grandi tesori del mondo ed e’ nella nostra natura piangere quando vediamo la nostra storia perduta, ma e’ anche nella nostra natura ricostruire per il domani, con piu’ forza che possiamo”: cosi’ Barack Obama su Twitter.
“E’ doloroso guardare queste orribili immagini di Notre-Dame in fiamme. Notre-Dame e’ un simbolo della Francia e della nostra cultura europea. I nostri pensieri con i nostri amici francesi”. Lo ha twittato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.
“Seguo minuto per minuto l’incendio di cui è preda Notre-Dame di Parigi“, che “appartiene all’umanità intera”. “Che triste spettacolo, che orrore. Condivido l’emozione della nazione francese che è anche la nostra”. Così il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker in una nota.
Quanto avvenuto a Notre Dame è “un colpo al cuore per i francesi e per tutti noi europei“. Lo ha scritto su twitter, in francese, il premier italiano Giuseppe Conte.
La sindaca di Parigi: “Non ho una parola abbastanza forte per esprimere il dolore che provo. Notre-Dame devastato dalle fiamme. Stasera, tutti i parigini e i francesi piangono questo emblema della nostra storia comune. Dal nostro motto, otterremo la forza di alzarci. Fluctuat nec mergitur“. La sindaca Hidalgo si riferisce al motto della città: “È sbattuta dalle onde ma non affonda”.
AGMC
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