Giù del 5,5% in un anno: l’anno passato è stato il peggiore dal 2012. Quarta contrazione consecutiva per il nostro indice di produzione industriale. A gennaio l’indicatore anticipatore dell’economia italiana, ‘spia’ di quel che accadrà, ha ‘registrato una marcata flessione, prospettando serie difficoltà di tenuta dei livelli di attività economica’. Lo rileva sempre l’Istat nella prima nota mensile del 2019 sull’andamento dell’economia italiana. Nel corso del 2018 la crescita media annua dell’occupazione ‘si è attestata allo 0,9%, con un incremento di oltre 200 mila occupati’.
L’Istat segnala un deterioramento dell’economia e avverte che esistono rischi “di tenuta” del Paese. “Continuano a peggiorare le attese sulla situazione economica del Paese”, rileva l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. “L’indicatore anticipatore ha registrato una marcata flessione, prospettando serie difficoltà di tenuta dei livelli di attività economica”, si legge. Inoltre, “la flessione dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese è risultata diffusa tra i settori economici con un miglioramento solo per le imprese delle costruzioni”. Nel settore manifatturiero, l’andamento dell’indice è stato condizionato dal peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini e della domanda unitamente a un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino.
«Il rallentamento dell’economia internazionale si è prolungato anche nell’ultima parte dello scorso anno, colpendo in particolare il settore industriale e la domanda internazionale», rileva l’Istituto di statistica, e nel quarto trimestre 2018 «il Pil italiano ha segnato la seconda variazione congiunturale negativa consecutiva, determinata da una nuova flessione della domanda interna». Il mercato del lavoro «ha confermato il quadro di sostanziale stabilità dell’occupazione in presenza di lievi miglioramenti della disoccupazione», mentre si conferma «la tendenza di decelerazione dei prezzi condizionata dai ribassi dei costi energetici. Il differenziale con l’inflazione dell’area euro torna ad allargarsi». In controtendenza, sempre a gennaio 2019, il clima di fiducia dei consumatori, che dopo due flessioni consecutive «ha segnato un aumento», a differenza dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, per il quale «è proseguito il peggioramento».
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