In Francia è già un successo atteso, la serie tv Versailles, che andrà in onda la prossima settimana su Canal +, è stata presentata in anteprima oggi al Roma Fiction Fest.
Una produzione Franco-canadese , per un period drama tutto ambientato nella Versailles della seconda metà del XVII secolo. Un budget strepitoso per realizzare una serie sfarzosa, curata nei costumi splendidi, nelle magnifiche ricostruzioni e soprattutto negli ambienti che sono quelli della vera reggia. Le scene infatti sono state girate per la maggior parte di lunedì, appunto perché unico giorno di chiusura settimanale del palazzo.
La storia comincia nel momento in cui Luigi XIV a soli 28 anni sale alla guida della Francia e decide di governare il paese restando in quella che era la residenza di caccia del padre nei pressi del piccolo villaggio di Versailles. Qui comincia la dura ascesa al potere di un sovrano che, senza contare sull’appoggio della sua corte, costruisce un sistema di potere centrato sulla sua figura lungo un percorso che lo porterà ad accrescere la sua immagine insieme alla sua reggia. Luigi, il futuro re Sole, ha infatti un progetto grandioso ed ambizioso sulla sua persona, una monarchia assoluta per realizzare il quale è essenziale l’ampliamento e l’arricchimento del palazzo di Versailles. Insieme al palazzo infatti cresce l’immagine del re, che costruisce la propria grandezza di pari passo con la sua reggia, come un tempio. Tutto si concentra nella piccola regione di Versailles e nulla si vede del resto della Francia.
Una storia di potere e tradimento, lussuria e violenza, in cui lo sfarzo, l’eleganza e la bellezza dei costumi e degli ambienti creano un netto contrasto con la brutalità di un mondo carico di odio. In effetti Versailles poteva rappresentare una serie di grande pregio proprio per le sue ricostruzioni e per la capacità di rilettura in chiave moderna di un a porzione di storia lontana ma significativa. Poteva risultare uno spettacolo magnifico, ma, il fatto che non vi sia un contraltare positivo a tanta negatività dei personaggi, a tratti trasforma la serie in un incubo difficile da sostenere.
Tutto ruota intorno intorno alla violenza, al sesso, al piacere e al potere e, a dispetto dello splendore da cui i personaggi sono circondati e del grande potere di cui sono investiti, regna l’immagine della tremenda fragilità dell’uomo, in una prospettiva quasi raccapricciante, sicuramente disperata.
“L’idea” spiegano il protagonista, George Blagden, e il regista, Jalil Lespert, “era quella di creare una serie moderna e irriverente, quasi shakespeariana, come se Versailles avesse incontrato I Soprano“. “Mi sono accorto che il tema è così attuale che in Francia l’immagine di Luigi XIV è già un brand” aggiunge l’interprete del re Sole.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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