Arriva dalla California il primo prototipo di “macchinetta miracolosa”, se così possiamo definirla.
Grande come un frullatore, attraverso una camera di fermentazione degli ingredienti e un’applicazione per smartphone e tablet promette di far mutare l’acqua in vino in tre giorni. Una startup guidata da due imprenditori in campo enologico, Kevin Boyer (Ceo)che è anche sommelier ed è il fondatore dell’azienda vinicola Boyanci nella Napa Valley, e Philip James, imprenditore inglese dietro il sito vinicolo Lot18.
Al lancio, secondo i programmi, ci saranno sei varietà di vino: un Cabernet Sauvignon e uno Chardonnay dalla Napa Valley, un uvaggio misto dalla Toscana, un Sauvignon Blanc da Sonoma, un rosso e un bianco di Borgogna e un Pinot Nero dall’Oregon. Oltre all’uvaggio si potrà scegliere una tra tre caratteristiche di sapore del vino: “Fruity“, “Forward” e “Lively” quelle previste. Fruttato, maturo o fresco insomma, per adattare la propria cantina al momento e soddisfare praticamente tutti i gusti degli ospiti.
Ma come funziona davvero? Di certo non si tratta di un “miracolo biblico”, ma di tanto ingegno, tecnica e creatività.
Tutto ciò che deve fare l’utente è inserire il pacchettino degli ingredienti, in modo molto simile a come si farebbe con dei preparati per the o delle capsule per caffé, scegliere che tipo di vino desidera e infine premere il pulsante di avvio sulla Miracle Machine, un cilindro senza altri controlli esterni. Dopodiché si aspettano tre giorni, durante i quali la macchina potrà comunicare con una specifica applicazione per smartphone, iPhone, iPad o Android, che monitorizza il grado di fermentazione e avvisa l’utente quando il vino è pronto per essere bevuto. In questo tempo, la macchina impiega un insieme di sensori, pompe, riscaldatori e trasduttori per generare un ambiente di trasformazione adatto alla fermentazione degli ingredienti, primaria e secondaria. Quello della Miracle Machine sembra da quanto si apprende un sistema complesso, con l’elettronica che ad esempio misura il grado di zucchero nel liquido, mentre un diffusore immette aria attraverso un canale di “micro-ossigenazione“, variando i processi a seconda del tipo di vino che si vuole ottenere.
Il costo “finito” di una bottiglia sarebbe attorno a un euro e mezzo, due dollari. Il costo di una bottiglia equivalente, secondo gli ideatori, sarebbe attorno ai 20 dollari, circa 15 euro. La Miracle Machine dovrebbe entrare in commercio entro l’anno, costerà 499 dollari, circa 360 euro al cambio attuale, ammesso però che Customwine riesca a trovare un fondo produttivo. Oltre alla macchina si potranno acquistare dei pacchetti di ingredienti per tipi di vino differenti, nelle intenzioni di Customwine direttamente da negozi online come quello della stessa Miracle Machine, Amazon o altri grandi distributori digitali.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
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