Sarà per venerdì, oppure per sabato. L’accordo Pd-Fi-Ncd sulla nuova legge elettorale è prossimo alla prova dell’Aula di Montecitorio.
Lo ha ribadito Ernesto Carbone (Pd) intervenendo questa mattina ad Agorà, su Rai3.
Entro venerdì o sabato la nuova legge elettorale dovrebbe essere approvata alla Camera e anche al Senato potrebbe essere pronta entro una settimana-10 giorni. Ottenere in meno di due mesi la nuova legge elettorale dopo otto anni che nessuno aveva mai fatto nulla è un risultato per tutti, non solo per Renzi, Berlusconi o Alfano. È un risultato di cui andare fieri”.
In comitato dei nove tutti i gruppi si sono espressi a favore dello stralcio dell’articolo 2, relativo alle norme per il Senato, ad eccezione di Sel e 5 Stelle. L’eliminazione dal testo dell’Italicum delle norme relative al Senato fa sì che l’Aula di Montecitorio non sarà chiamata ad esprimersi su nessun emendamento presentato sulla parte dell’Italicum che prevedeva il sistema di voto per il Senato.
L’accordo raggiunto ieri tra Renzi e Berlusconi sulla validità della nuova legge elettorale limitata alla sola Camera dei deputati aveva al centro l’ emendamento D’Attorre. Ma l’ incognita del voto segreto su diversi emendamenti che avrebbero potuto mettere a rischio l’intesa raggiunta (tra cui ad esempio gli emendamenti che legano la legge elettorale alle riforme costituzionali) ha indotto la maggioranza e Forza Italia a decidere di eliminare direttamente dal testo l’ articolo 2, evitando cosi’ possibili rischi in Aula.
La nuova legge elettorale, più che Italicum potrebbe chiamarsi ‘Italichellum’, ha commentato questa mattina Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a “Mix 24”, su “Radio 24”.
Noi abbiamo espresso profondo disappunto, rammarico, amarezza”, ha detto Brunetta ed ha aggiunto: Non abbiamo firmato nel senso che non ci è stata chiesta una firma, abbiamo dato l’ennesimo segno di responsabilità di fronte all’indecisione totale in cui versa il Partito democratico che ha una maggioranza di partito e un’altra maggioranza nei gruppi parlamentari. Berlusconi batte Renzi e Alfano sette a zero in quanto a senso di responsabilità oppure quella di Renzi e Alfano è una vittoria di Pirro al quadrato”.
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