Casa, spiagge e cuneo fiscale sono le priorità del governo. Slitta il voto al Senato, in attesa della resa dei conti nel Pdl Casa, spiagge, imprese e cuneo fiscale: le sorti della legge di stabilità ruotano attorno a questi quattro temi. Sono i temi del compromesso, che a colpi di emendamenti, Pd e Pdl cercheranno di raggiungere prima del voto. La discussione nell’aula del Senato era stata fissata per lunedì, ma subirà uno slittamento di almeno una settimana. E’ stato il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzolini, a confermare che i tempi non sono ancora maturi per una votazione in commissione. A frenare i lavori sono i tremila emendamenti presentati da maggioranza e opposizione, ma non solo. C’è il dibattito interno al Popolo della libertà a provocare un rinvio di ogni decisione. Sabato è convocata la riunione del Consiglio nazionale del Pdl, quella che sancirà il passaggio a Forza Italia o la definitiva scissione tra Berlusconi e Alfano. Da quel momento, anche l’iter per l’approvazione della legge di stabilità potrebbe subire ripercussioni. A preoccupare il governo è l’eccessivo numero di emendamenti. Dopo una prima scrematura sull’ammissibilità, le proposte di modifica potrebbero scendere a un migliaio. Ancora troppi secondo le previsioni del premier Letta, che comunque non è intenzionato a porre la fiducia sulla legge.
Questa mattina, nell’ambito di una riunione tra Azzolini, i deputati Santini e D’Alì e il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, si è discusso proprio della necessità di tagliare il più possibile le proposte di modifica del testo e di indicare alcune priorità di intervento.
La prima è la casa, cara al Pdl. La seconda sono le spiagge, di cui è stata sventata la sdemanializzazione, proposta sia dal Pdl che dal Pd. “Non ci saranno aggravi fiscali per i cittadini”, ha assicurato Azzolini. Secondo la vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, Barbara Lezzi (Movimento 5 stelle), una nuova stangata per i cittadini è dietro l’angolo.
“Il governo Letta fa l’ennesimo favore alle banche. Per i cittadini l’amara sorpresa di 20 miliardi di tasse in più da pagare in sette anni. Il “regalo” è nella legge di stabilità all’articolo 6 comma 19-22”, ha affermato la senatrice.
“Fino ad oggi le svalutazioni e le perdite sui crediti concessi (sia ai cittadini che alle imprese) venivano ammortizzate da parte delle banche in un periodo di 18 anni. In questo modo il costo veniva spalmato da parte degli istituti di credito in un lungo periodo. Con la Legge di stabilità, questo lungo periodo si riduce a soli 5 anni”.
Per Lezzi le minori entrate di 20 miliardi di euro ricadranno sui cittadini attraverso un aumento della pressione fiscale.
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