“Delusi e fortemente irritati”. La negazione da parte della Corte Suprema di New Delhi della richiesta di libertà provvisoria per Salvatore Girone, e del prolungamento del periodo di cure per Massimiliano Latorre, da settembre in Italia per curare i postumi di un ictus, fa salire la tensione tra i due Paesi, tanto da ipotizzare il richiamo dell’ambasciatore italiano.
“Di fronte ad atteggiamento così grave il governo si riserva di effettuare tutti i passi necessari a partire dall’urgente richiamo per consultazioni dell’ambasciatore italiano a Nuova Delhi”, Daniele Mancini.
Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.
“Si tratta di un passo rilevante che però non va confuso con la rottura delle relazioni diplomatiche”, ha aggiunto Gentiloni. Il rifiuto della Corte Suprema di esaminare le richieste dei due Marò, detenuti da quasi tre anni e ancora in attesa di processo, aveva già prodotto la dura reazione del ministro della Difesa Roberta Pinotti.
E spunta anche l’ipotesi di non rispedire indietro Latorre, che si sta riabilitando e forse a gennaio dovrebbe essere operato: “Non so se Latorre tornerà a gennaio in India, i medici dicono che ha bisogno ancora di cure”, ha detto il ministro della Difesa. Massimiliano Latorre aveva chiesto di prolungare la convalescenza in Italia dopo l’ictus che lo ha colpito a settembre, e non rientrare quindi in India il 13 gennaio. Salvatore Girone aveva chiesto invece di poter tornare a casa dalla famiglia per Natale.
“La decisione della Corte suprema indiana è stata una doccia gelata, reagiremo”, ha assicurato il Ministro.
Il prossimo 15 febbraio si compiono comunque 3 anni dall’incidente che fece due vittime tra i pescatori di Kerala. I due fucilieri del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, a bordo della nave italiana MV Enrica Lexie, al largo delle acque del Kerala, per un ‘triste errore’, come lo definirono allora le autorità italiane, scambiarono i pescatori per pirati e spararono loro per difendere la petroliera.
Dopo quest’ultima nuova, dura risposta della Corte Suprema indiana sulla vicenda dei marò ci auguriamo che l’Italia finalmente cambi radicalmente strategia e dopo avere mostrato i muscoli sappia dimostrare di essere in grado di difendersi. Soprattutto di difendere i nostri militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
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