La biblioteca più antica del mondo riapre al mondo i suoi tesori. Fondata da una donna, Fatima El Fihriya, figlia di un ricco mercante, nell’859, la biblioteca di Al Qarawiyyin, a Fez, in Marocco, deve la sua rinascita ad un altra donna, ‘architetto Aziza Chaouni che dal 2012 su iniziativa del Ministero della Cultura si è occupata della ristrutturazione dell’edificio, della conservazione e dell’apertura al pubblico dei suoi preziosissimi manoscritti.
La biblioteca si trova all’interno dell’antica sede dell’Università marocchina e per aperta al pubblico intendiamo che si deve oltrepassare una porta di ferro con ben quattro lucchetti (che si aprono con altrettanti chiavi differenti). Tolto questo, entro la fine dell’anno si potrà accedere ad un’ala della struttura che Chaouni ha dotato di sistema fognario, un sistema sotterraneo in grado di drenare l’umidità (letale per i libri) ed infine di un laboratorio in grado di digitalizzare i testi antichi senza comprometterne l’integrità.
I testi conservati nei secoli contenuti ad Al Qarawiyyin sono circa quattromila, tra i più rari ed antichi, manuali di astronomia e di grammatica, una copia del Corano risalente al nono secolo d.C. scritto su pelle di cammello nell’antica grafia cufica e un volume di giurisprudenza islamica del filosofo Averroè.
“Nel tempo, la biblioteca è stata ristrutturata varie volte, ma c’erano ancora gravi carenze strutturali, tra cui la totale mancanza di isolamento termico e numerosi difetti come scarichi ostruiti, rivestimenti danneggiati, travi di legno incrinate, cavi elettrici scoperti e così via” ha raccontato l’architetta. Ora l’edificio è dotato addirittura di pannelli solari e la sua biblioteca, non più solo il regno esclusivo di eruditi e studiosi avrà un’area accessibile al pubblico, una sala espositiva ed un cafè.
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