Non solo Mi piace, da oggi anche Love, Ahah, Wow, Sigh, Grrr. Per chi non se ne fosse ancora accorto, ovvero per quei pochi non appartenenti ancora al miliardo e mezzo, e oltre, di utenti Facebook, sono i nuovi tasti che permettono di esprimere emozioni diverse dall’unico pulsante Like, che ha finito per identificare il più grande social network del mondo. Il motivo di queste cinque nuove icone? “Volevamo dare a tutti la possibilità di reagire a un post in maniera più complessa”, spiega Sammi Krug, Product Manager di Reactions.
Da tempo molti iscritti a Facebook lamentavano di non avere a disposizione alternative al “Mi piace” per interagire con i post dei loro amici, o delle pagine. Soprattutto nei casi in cui il contenuto condiviso non è qualcosa di positivo – un lutto, la fine di una relazione o la notizia di una strage – quel pollice blu, a simboleggiare ‘ok, mi sta bene’, appare del tutto fuori luogo e inadatto per esprimere velocemente un’emozione appropriata al contenuto del post. Finora in molti avevano ovviato commentando i post con un emoji, ma farlo da smartphone è scomodo e richiede diversi passaggi rispetto a toccare un tasto.
“Col mio team abbiamo lavorato circa un anno sulle reazioni – racconta Krug – all’inizio abbiamo considerato 15 possibili icone, ma alla fine sono solo 5 più il Like. Dovevamo essere certi che fossero comprensibili in tutto il mondo, così le abbiamo testato per diverso tempo in sette Paesi molto diversi tra loro per cultura e sensibilità”. Ne sono nate sei icone nuove (anche il Like è stato ridisegnato), un po’ Emoji un po’ fumetto, che si animano quando si clicca su un post. Si sceglie quella preferita, che ovviamente si può accompagnare con un commento scritto, e sotto il post o la foto compariranno le tre più usate, con un numero che indica il numero totale delle Reactions.
Non c’è un bottone “non mi piace”, perché, come ha detto qualche tempo fa il fondatore Mark Zuckerberg, introdurre una funzione totalmente opposta al “mi piace” sarebbe un segno negativo per la comunità di Facebook. Limiterebbe le interazioni, insomma, perché tutti avremmo paura del giudizio negativo dei nostri amici e conoscenti, senza contare i possibili disastri di immagine con i post pubblicitari delle aziende, per le quali non a caso continuerà ad esistere soltanto il bottone del Like.
Facebook ha già passato il miliardo e mezzo di utenti, ma ha sempre bisogno di incrementare il traffico, i dati, le interazioni. Per questo cerca di creare movimento in tutti i modi: un esempio eccellente è ‘Accadde oggi’, la funzione introdotta da poco che invita a pubblicare di nuovo post vecchi di uno o più anni. Ora, con le Reactions, il social network allarga le possibilità di espressione dei suoi utenti, e insieme offre alle aziende un mezzo molto più sofisticato per analizzare le interazioni tra le persone e ricavarne dati da usare per pubblicità sempre più mirate.
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