Lo scorso 10 gennaio Ennio Morricone ha vinto il suo terzo Golden Globe, ma il Maestro non era potuto intervenire all’evento a Beverly Hills e il premio era stato ritirato in sua vece dal regista Quentin Tarantino. Oggi Bulgari, in collaborazione con la Hollywood Foreign Press Association, ha reso omaggio al compositore ospitando una speciale cerimonia di consegna del premio.
In una delle strade più esclusive della Capitale, via dei Condotti, quasi in prossimità della splendida scalinata di Trinità dei Monti, la storica gioielleria Bulgari ha steso un tappeto rosso per accogliere Ennio Morricone e consegnargli il suo terzo Golden Globe, dopo La leggenda del pianista sull’oceano e Mission, per la colonna sonora di The Hateful eight, ultimo lavoro di Tarantino, candidato a tre Oscar. Giuseppe Tornatore, legato a Morricone da una lunga e solida amicizia e da una felice collaborazione professionale, ha accompagnato il Maestro in questa cerimonia. Ennio e Peppuccio – così il compositore ama chiamare affettuosamente l’amico Tornatore – hanno anche raccontato dell’esecuzione in corso di un documentario, The Glance of Music, sulla figura del maestro Morricone, realizzato grazie al supporto di Bulgari.
Tra le luminose vetrine del lussuoso negozio, in uno dei bellissimi ed eleganti ambienti interni, Morricone riceve con commozione e soddisfazione il premio, ma aggiunge che, quando sceglie di comporre le musiche per un nuovo film, il suo pensiero non va mai ai riconoscimenti che potrebbe ricevere. Il maestro, che ha alle sue spalle settant’anni di carriera come compositore di spettacolari colonne sonore e una lunga serie di premi e candidature, parla di timidezza e preoccupazione ogni volta che intraprende una nuova opera. Di fronte ad ogni nuovo lavoro infatti la sua prima reazione è sempre di rifiuto perché significa farsi carico di una preoccupazione che distrugge. “Per accettare Nuovo Cinema Paradiso” racconta Morricone “mi ha dovuto chiamare Cristaldi, mi ha mandato il copione e solo quando ho letto la scena del bacio ho detto: Va bene, lo faccio”. “Anche a Tarantino per telefono avevo detto di no”, continua il Maestro, “ma quando è venuto a casa mia mi sono arreso subito come una donna ben disposta”.
A proposito di The Hateful eight Morricone racconta: “Ho voluto rompere completamente col western, con quello che avevo scritto prima. Pensare che lui fosse venuto da me per quello che avevo scritto per Leone era facile, ma pensate se avessi scritto delle cose tipo Sergio Leone: che figura!”. “Volevo rompere con quello che avevo scritto 50 anni prima” continua il compositore “ma ero preoccupato, anche dopo aver scritto, perchè non sapevo se la cultura musicale di Tarantino avrebbe accettato un pezzo sinfonico in quattro tempi”. Soprattutto, Morricone riconosce “Nel primo, quello sulla neve, mi sono sbracato: 12 minuti”. Con Tarantino Morricone dice essersi proprio buttato perché il regista non gli aveva detto nemmeno una parola.
Poi il Maestro continua a scherzare sul tema e dice di aver anche inizialmente rifiutato di realizzare quest’ultimo documentario di Tornatore sulla sua figura, perché il protagonista è troppo brutto. “Parlare di me è difficilissimo” dice, ma ringrazia il suo amico Peppuccio per questo film.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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