Festa tedesca contro il Portogallo
“Voglio salutare un grande amico che malauguratamente non può essere qui con noi. Questo amico è Michael Schumacher, un grande appassionato di calcio. Vogliamo vincere il titolo anche per lui”. Con queste parole Lukas Podolski, attaccante (anche se convocato come centrocampista) della “Nationalmannschaft” aveva salutato, domenica, la notizia dell’avvio della riabilitazione dello sfortunato connazionale. I suoi compagni di squadra lo hanno ascoltato e hanno fornito una prestazione con i fiocchi per il debutto mondiale. Podolski no. Lui è entrato a soli otto minuti dal termine. Non era necessario un suo ingresso prima: la Germania era già avanti 4-0 con il malcapitato Portogallo.
Un’euforica Angela Merkel
Sotto lo sguardo compiaciuto di Angela Merkel, costretta a spellarsi le mani dagli applausi per 90 minuti, la squadra di Loew ha bagnato il suo esordio iridato travolgendo quella del pallone d’oro, Cristiano Ronaldo, rabbioso, furente addirittura, quanto ancora ridotto a mezzo servizio dalla tendinopatia e costretto a recitare da comparsa nello show di casacche bianche andato in scena al Fonte Nova di Salvador. Applausi a scena aperta per i tedeschi, fischi assordanti (ma, per lo più, da parte del numeroso pubblico teutonico, i brasiliani erano tutti per gli eredi dei “conquistadores”) per il fuoriclasse di Madeira.
Avvio di gara molto intenso ed equilibrato con occasioni per passare da ambo i lati. Ma, a fronte di un apparente equilibrio, dopo poco più di mezzora la Germania era già avanti di un uomo. Una manciata di minuti dopo, anche di un uomo. All’intervallo di tre reti. Un crescendo wagneriano.
Un’impressionante dimostrazione di forza. Non solo fisica. Velocità, aggressività, gioco senza palla, eclettismo dei propri interpreti sempre, comunque, in grado di riprendere la posizione. Davanti, la conferma della rinuncia a Klose, apriva le porte all’esperimento del “falso nueve” Che, però, beata abbondanza, erano ben tre: Mueller, Oezil e Goetze. Con Mueller a prendersi, di diritto, la copertina di giornata. Tripletta per lui, la prima di questo Mondiale, per un totale di 8 reti in 7 partite tra Sudafrica 2010 e questo esordio di Salvador. Cifre e medie da spavento per uno che attaccante puro non è. “Il mio ruolo? Lo spazio“, ha sempre amato dire di sè il buon Thomas. Emblema, come capitan Lahm, della polivalenza. Giocatore universale se ce ne è uno in circolazione. A testimonianza della felice contaminazione tra il tradizionale dinamismo della scuola tedesca con il possesso palla importato in Baviera (il Bayern fornisce l’ossatura alla “Nationalmannschaft”) da Pep Guardiola. Il tutto, non dimentichiamolo, senza Reus e Gomez, rimasti davanti a casa, e con Schweinsteiger costretto a fermarsi ai box. Settima vittoria consecutiva per la Germania in un debutto iridato. Meglio di così non si potevano festeggiare le 100 partite tedesche ai Mondiali.
Di Hummels, con un imperioso stacco aereo su angolo, il momentaneo 2-0.
Tutto il disappunto di CR7
E il Portogallo? Maluccio CR7, ma l’infortunio è ben più di un’attenuante. Si è sbattuto alquanto anche Nani, cui ha difettato , però, la precisione davanti. Male la difesa: Rui Patricio incertissimo in presa, Joao Pereira autore dell’ingenuo fallo da rigore su Goetze, Bruno Alves bruciato dai tedeschi anche sulle traiettorie alte, sua specialità, infine Pepe. Il centrale del Real, non nuovo a prodezze di questo tipo, ha perso il controllo dei nervi e si è fatto buttar fuori anticipatamente per una inutile manata in faccia a Mueller, cui non è parso vero di inscenare un tentato omicidio. Se ci aggiungiamo l’infortunio all’adduttore per Coentrao (oltre al k.o. prematuro dell’attaccante Hugo Almeida), un reparto su cui Bento dovrà lavorare molto. E in fretta, visto che gli altri non stanno a guardare.
Klinsmann, infatti, ha voluto completare la giornata di gloria dei tedeschi, conducendo i suoi Usa alla vittoria rompi-tabù per 2-1 contro quel Ghana, ricco di talenti, che aveva già fatto piangere gli uomini a stelle e strisce sia nel 2006 che nel 2010.
Per ora, più che mai Deutschland uber alles (tranne, forse, l’Olanda).
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy