«Quando sono venuto qui c’erano due  slot machine – spiega – che ho tenuto perché con i soldi pagavo l’affitto del locale. Ma non le sopportavo. Vedevo gente spendere, rovinarsi mentre aumentavano i loro avevano problemi di arrivare a fine mese». Sei mesi prima del rinnovo di contratto, Begheldo ha fatto una lettera di recesso alla ditta fornitrice perché non le voleva più.  Al loro posto sono appesi i disegni di bambini dai 3 ai 7 anni, figli degli avventori a cui Beghello dà fogli bianchi e pennarelli per disegnare. “Un modo anche per tenerli buoni”, confessa.

Quanto alla scritta ‘No al razzismo, sì Adria integrata’ sullo scontrino di cassa, a Begheldo l’idea è venuta dall’eco che i media hanno dato nei giorni scorsi ad alcuni episodi configurati come atti di intolleranza: «Ho creato questo slogan – dice il gestore de ‘Lo spiffero’ – perché credo che sia possibile guardare con occhi positivi all’integrazione. Certo, chi arriva qui deve adeguarsi alle nostre leggi. Io abito ad Adria e molte volte la pizza la prendo dall’amico marocchino. Ho tanti clienti rumeni che lavorano nei cantieri navali Vittoria e sono brave persone». «Qui ad Adria – osserva  ancora- non ci sono stati casi particolari. Ma sono stato colpito da quello che leggevo sui giornali o sentivo in televisione”. Beghello non è legato ad alcun partito o movimento “ma sono attento – dice – ai problemi sociali. E sfrutto il bar per metterli al centro dell’attenzione dei clienti».

La Croce Verde è rimasta affascinata da questa sua iniziativa e ha messo un post su Facebook con lo scontrino, così e nata l’idea di premiarlo da parte della consulta del volontariato e dal Comune.