Farà discutere l’allarme lanciato da Salvatore Nottola, procuratore generale presso la Corte dei Conti: “La corruzione può attecchire dovunque: nessun organismo e nessuna istituzione possono ritenersene indenni. Nessuna istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra di responsabilità di fronte al suo dilagare”. Riflettendo sugli scandali recenti, venuti a galla in occasione dei lavori organizzativi di Expo 2015, il magistrato contabile denuncia “le deroghe a norme e controlli smantellati in virtù dell’urgenza, che hanno favorito la corruzione”. Secondo Nottola, la Corte aveva già allertato la politica in passato, prevedendo i rischi derivanti da una mala gestio dell’evento. Pertanto, reputa indispensabile “ridisegnare e ripensare i confini della Pubblica amministrazione, comprese le modalità di prestazione dei servizi alla collettività, dalla salute all’istruzione”. Una sorta di spending review per eliminare non solo lo sperpero di denaro pubblico, ma anche per delimitare le sfere d’influenza della “cosa” pubblica. Secondo la Corte dei Conti, pur nel rispetto delle norme comunitarie per ridurre il debito pubblico, occorre “orientare le leve di bilancio verso obiettivi che superino il solo rigore che ci rende più vulnerabili”. Stando ai dati contabili, nel 2013 “la pressione fiscale è diminuita di due decimi di punto, ma a questa non si è accompagnata una redistribuzione del carico tributario a favore di redditi da lavoro e impresa, decisiva per la ripresa economica”.
E’ questo il contesto in cui urge l’intervento della politica, per meglio definire il sistema pubblico del futuro e riorganizzare l’insieme di “prestazioni di servizi alla società“, considerando le mutate condizioni socio-economiche dell’Italia. Il Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Enrica Laterza, parla infatti di una riorganizzazione delle funzioni pubbliche “attraverso l’effettiva attivazione di mobilità e sistemi di incentivazione della produttività”.
Un primo segnale di recupero può venire proprio da Expo 2015: è stata creata l’Unità operativa speciale che sosterrà il presidente della commissione anticorruzione Raffaele Cantone nell’opera di “controllo e vigilanza sulla correttezza e trasparenza delle procedure connesse alla realizzazione delle opere di Expo“. L’unità, che avrà due sedi, una a Roma e l’altra a Milano, avrà due uffici: il primo di staff e il secondo per la vigilanza ed il controllo. Da un punto di vista amministrativo, sarà gestita da un segretario generale, che potrà gestire eventuali variazioni di bilancio “necessarie a far fronte alle spese per l’unità alle spese per l’unità operativa“. L’obiettivo è rilanciare e dare nuova forma all’evento Expo e, come ha dichiatrato Cantone nella prima uscita pubblica da commissario anticorruzione, “fare un salto di qualità sul fronte della trasparenza, che può far recuperare anche da un punto di vista di immagine internazionale”.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy