Ormai ci siamo: come già accaduto per le banconote da 5 euro, anche il taglio da 10 avrà il suo restyling. Dal 23 settembre è, infatti, prevista la distribuzione della nuova creatura della Bce, appartenente alla serie “Europa”.
In tutto e per tutto simile alla versione che conosciamo, la nuova banconota presenterà, comunque, alcune interessanti novità quanto a design: innanzitutto, il colore che al rossastro, che rimarrà nettamente prevalente, affiancherà un tono giallo, assente in quella circolante dal 2002; quindi il colore della cifra (10) posta in basso a sinistra che sarà cangiante, mutando da un verde smeraldo al blu a seconda dell’esposizione alla luce e posta in rilievo in modo da renderla riconoscibile al tatto; infine e soprattutto, la raffigurazione della figura mitologica di Europa, presente sia nella filigrana che nell’ologramma sul lato destro. Simbolo dell’euro, Europa è stata ripresa dal celeberrimo vaso greco risalente a circa due millenni fa, custodito al museo parigino del Louvre e ritrovato in seguito ad alcuni scavi nell’Italia meridionale.
Figlia del re di Tiro, Agenore, è passata alla storia in quanto secondo la mitologia Zeus si invaghì di lei, e per far breccia sul suo cuore inventò uno dei suoi numerosi travestimenti. Comparve sotto le sembianze di un toro bianco al cospetto della fanciulla, e dopo essersi steso ai suoi piedi la fece salire sul suo dorso portandola verso l’isola di Creta. In seguito a questo incontro, divenne regina di Creta e ebbe tre figli da Zeus, uno dei quali fu proprio Minosse, adottato assieme agli altri due dal futuro marito Asterione nonché sovrano di Creta. In seguito alla morte del padre adottivo, il regno passò in mano a Minosse. La popolazione greca diede il nome di Europa al vasto continente che si trovava a nord oltre l’isola di Creta proprio in onore del re Minosse e della sua madre.
Se esposta ai raggi UV la carta si distingue per tre differenti colori principali, in varie sfumature. Sotto i raggi infrarossi invece, compaiono il numero verde presente sull’estremità sinistra della parte frontale, l’immagine principale e l’ologramma, mentre sul retro compaiono il numero di serie e la cifra corrispondente al valore.
Si tratta di tanti piccoli accorgimenti che, negli intendimenti della Bce, dovrebbero rendere molto più complicata la vita ai falsari da sempre abituati ad accanirsi soprattutto sulle banconote di piccolo taglio (5, 10 e 20 euro).
Stavolta dovrebbero esser scongiurati gli inconvenienti che si erano registrati al momento della diffusione della nuova banconota da 5 euro: le attività commerciali sono state già avvertite per tempo con appositi opuscoli informativi che illustrano come adeguare alla novità i sistemi di riconoscimento in dotazione e anche i distributori automatici non dovrebbero creare problemi vista l’identità di dimensioni tra vecchia e nuova banconota.
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