“Non ci sono risorse”, pertanto il blocco dei contratti degli statali sarà confermato anche per il 2015. Lo ha annunciato il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, a margine dei lavori della commissione Affari costituzionali del Senato sul ddl delega Pa.
Madia ha spiegato che “in questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti non ci sono”, ma ha confermato che la decisione è quella di partire aiutando le fasce più deboli con il bonus da 80 euro.
“In questa situazione di crisi – ha spiegato il Ministro – in cui il governo è impegnato a tirar fuori il Paese dalla crisi l’alleanza prima di tutto è con chi ha più bisogno, quindi confermiamo gli 80 euro che vengono destinati anche ai dipendenti pubblici. In questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l’Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica”. “I contratti sono bloccati da quando è iniziata la crisi – ha aggiunto Madia – tutti insieme, governo e parti sociali, adesso dobbiamo portare il Paese fuori dalla crisi. I dati dell’economia li abbiamo visti, in una situazione di crisi la cosa importante è l’alleanza con chi ha più bisogno”.
“In questa situazione di crisi – ha spiegato il Ministro – in cui il governo è impegnato a tirar fuori il Paese dalla crisi l’alleanza prima di tutto è con chi ha più bisogno, quindi confermiamo gli 80 euro che vengono destinati anche ai dipendenti pubblici. In questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l’Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica”.
“I contratti sono bloccati da quando è iniziata la crisi – ha aggiunto Madia – tutti insieme, governo e parti sociali, adesso dobbiamo portare il Paese fuori dalla crisi. I dati dell’economia li abbiamo visti, in una situazione di crisi la cosa importante è l’alleanza con chi ha più bisogno”.
Una nuova doccia fredda, dunque, sugli statali che già vivono con difficoltà questa lunga stagione di crisi. Con lo stop agli aumenti salariali decisi nel 2010 i lavoratori pubblici hanno perso in quattro anni nel complesso circa 3.600 euro lordi, mentre altri 600 circa si perderanno nel 2014. Fin qui, sottolinea il responsabile dei Settori pubblici della Cgil Michele Gentile, i ‘costi’ già certificati, che salirebbero ad, appunto, 4.800 euro con un altro anno di blocco.
Anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, interviene sull’argomento: secondo lui un nuovo blocco della contrattazione nel pubblico impiego vorrebbe dire che “i contratti nazionali non esistono più”.
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