Ancora una volta Palmira torna a popolare dolorosamente la cronaca internazionale. La notizia della distruzione di un altro tempio, quello di Bel, del prezioso sito circolano ormai da parecchie ore sul web, tuttavia è ancora difficile definire la reale entità del danno.
Dopo decine di terribili attentati alla popolazione, dopo l’orribile assassinio dello studioso di antichità siriane Khaled al Asaad e dopo la penosa distruzione del tempio del II secolo dedicato a Baal Shamin dello scorso 24 agosto, gli attivisti di al-Raqqa hanno annunciato di aver minato e distrutto anche il tempio di Bel. Il tempio, uno dei meglio conservati, era dedicato a Bel (il “signore”), l’equivalente del greco Zeus, e venne consacrato tra il 32 e il 38 d.C.
Secondo l’Osservatorio siriano e alcune testimonianza di locali, del tempio non sarebbero rimaste che le mura. 30 tonnellate di esplosivo avrebbero demolito buona parte dell’importante opera architettonica con una forte deflagrazione udibile anche a distanza. Tuttavia gli ultimi aggiornamenti forniti dalla BBC annunciano che la struttura del tempio, le colonne e l’altare siano in realtà rimaste ancora intatte, secondo quanto affermato dal direttore delle Antichità siriane Maamoun Abdelkarim.
Insieme alla popolazione siriana dunque anche il sito di Palmira, carico del suo patrimonio culturale e umano di 2000 anni, sembra cercare di resistere tenacemente alla furia e al folle accanimento dei militanti dello Stato islamico.
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