Il governo continua a cercare una soluzione sul tema pensioni. Soluzione che dovrebbe arrivare “tra pochi giorni”, almeno a quanto afferma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, di rientro da Bruxelles, ha spiegato che incontrerà “i tecnici al ministero e poi il presidente del Consiglio per chiudere questa questione il più presto possibile”.
Padoan ha riferito, a margine dell’Ecofin, di aver illustrato “a Domborovskis e Moscovici le intenzioni del governo”, ovvero quella di trovare “nel rispetto dei principi della Corte Costituzionale” una “soluzione che minimizzi l’impatto sulla finanza e permetta di continuare a rispettare tutti i parametri di finanza pubblica”.
Non viene ancora confermata ufficialmente la cifra di quanto lo Stato dovrà sborsare dopo l’annullamento della riforma, la cui stima finale verrà resa nota solamente nei prossimi giorni.
A prendere sempre più piede sembra essere l’ipotesi del rimborso a scaglioni in base al reddito e alla contribuzione.
In pratica, stando ai rumors circolati in queste ore, il Governo starebbe valutando soluzioni che non impongano di aumentare il deficit e, quindi, aggiornare il Def. La proposta più plausibile sembrerebbe essere quella di scaglioni di rimborso a seconda del livello di reddito, restituendo cifre in percentuale superiori alle pensioni più basse e andando a scalare verso quelle con mensilità più cospicue. L’elemento di novità potrebbe essere rappresentato dalla restituzione di somme maggiori, a parità di assegno, per i lavoratori con più anni di contribuzione.
Siamo, però, ancora nel campo delle ipotesi che saranno al vaglio dei tecnici, così come preannunciato dallo stesso Padoan.
Ciò che è certo, al momento, è che non cambieranno i saldi. A chiarirlo lo stesso Renzi che ha aggiunto che “ci manterremo dentro le regole europee. Studieremo una soluzione che ci consenta di essere credibili a livello europeo”.
“Nei prossimi giorni verificheremo le carte – ha spiegato ancora – abbiamo appreso la sentenza il 30 aprile dalle agenzie di stampa. Ora ci prendiamo il tempo necessario per evitare di fare errori”.
Errori che non devono essere commessi soprattutto in considerazione del fatto che a breve arriveranno le raccomandazioni ufficiali dell’Ue, anticipate oggi dall’agenzia Ansa che ha avuto modo di visionare la bozza in stesura.
“Alla luce delle nuove informazioni dopo la sentenza sulle pensioni – si legge nel documento – un rapporto sul debito (126,3) potrebbe essere più in là considerato necessario. In attesa di questo e di altri chiarimenti le conclusioni di febbraio possono essere considerate valide”.
Per l’Ue l’Italia è ancora “eleggibile” per la clausola delle riforme, e quindi avere maggiore flessibilità, a condizione che “attui adeguatamente le riforme concordate che saranno monitorate” e che “prenda le misure necessarie per compensare l’impatto della decisione della Consulta”.
In ogni caso le misure per “compensare appropriatamente” l’impatto della sentenza devono garantire che il Paese rimanga “nel braccio preventivo del Patto, che sia rispettato il ‘margine di sicurezza’ sul deficit, che l”obiettivo di medio termine’ sia raggiunto in 4 anni”.
Intanto non si placano le polemiche politiche. Matteo Salvini torna a chiedere la restituzione dei “soldi a tutti con una lettera di scuse” e annuncia di essere pronto ad andare fino al ministero dell’Economia e lì restare “fino a quando non avremo delle risposte”. Anche il capogruppo forzista Renato Brunetta intima al premier di “stare zitto e di pagare tutto” e di non “giocare con la vita dei pensionati”.
Pigia sul freno, invece, il sottosegretario Zanetti che ai microfoni di “Un giorno da pecora” si rivolge all’Europa invitandola a “darsi una sana calmata sulle richieste legate alle nostre pensioni. Ora i nostri conti sono solidi rispetto al 2011, non c’è bisogno di dare una risposta immediata”.
Il nodo, comunque, deve essere sciolto entro breve. Economicamente, per garantire la fiducia necessaria ai mercati per continuare il debole e timido percorso di ripresa segnato in questi mesi. Politicamente, per l’avvicinarsi delle regionali, il primo vero banco di prova elettorale per il governo Renzi
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy