“Venite a casa mia, vi lascio la porta aperta, ho ucciso tutti”. Queste le ultime parole al 113 di Mauro Agrosì poliziotto di 50 anni ha sparato con la pistola d’ordinanza, uccidendo moglie e due figlie di 10 e 14 anni. Dopo ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato. La strage è avvenuta alle 7 di questa mattina a Cornigliano, in provincia di Genova.
Nella lettera lasciata come spiegazione, Agrosì parla di “problemi insormontabili” ma dietro il tragico gesto ci potrebbero essere debiti di gioco. Secondo quanto è emerso, il poliziotto era infatti giocatore compulsivo di lotterie instantanee. Secondo gli inquirenti l’ammontare dei debiti non era così alto da giustificare un gesto così disperato, ma forse la dipendenza aveva già stretto la sua morsa intorno ad Agrosì, aggravandone i problemi familiari e personali. Sempre nella lettera che ha lasciato prima della strage, l’uomo si è rivolto a figlie e moglie: “Non vi voglio lasciare senza padre e senza marito. Per questo vi porto con me”.
Agrosì, che i colleghi descrivono come un collego normale ed equilibrato, anni fa aveva chiesto ed ottenuto, tramite concorso, di non svolgere più ruoli operativi ed era stato così riassegnato al sesto reparto mobile di Bolzaneto come tecnico dei computer.
Come tutte le forme di dipendenza (dal fumo, all’alcool, alle sigarette, alla droga) anche il gioco d’azzardo è un fenomeno costantemente monitorato da Governo e da associazioni come ALEA (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio). Una delle caratteristiche principali della dipendenza è ovviamente la perdita dell’autonomia e la sempre minor capacità da parte dell’individuo di affrontare la vita reale, con i suoi problemi che, se all’inizio sembrano essere dimenticati, nel tempo si ripresentano sempre più minacciosi se non ingigantiti dalla mente del soggetto. Nel bollettino del 2016, ALEA, oltre a mettere in evidenza le conseguenze del gioco d’azzardo, ne delimita, per quanto possibili delle soglie entro il quale si può considerare il rischio sotto controllo o meglio, a “basso danno”: Non giocare d’azzardo più di due, tre volte al mese. Giocare al massimo l’1% del proprio reddito mensile. Ed infine, qualunque sia il reddito individuale, non giocare in un anno più di 50o- 1000 dollari.
P.M.
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