“Quanto sei bella Roma, quanto sei bella Roma a primavera.…” . L’hanno cantata in tanti – da Claudio Villa a Lando Fiorini a Gabriella Ferri, ma anche la grande Anna Magnani nel film “Abbasso la ricchezza” – questa splendida canzone del 1934 che mette in risalto particolari della Città Eterna che non possono essere ignorati né da chi vi vive, né da chi vi capita in visita.
Ma ora l’aria è cambiata. Non quella musicale, ma quella che si respira all’interno di una metropoli con oltre tre milioni di abitanti e con tutto che non funziona: dai trasporti pubblici (Atac) alla raccolta dei rifiuti urbani (Ama). Sicché la città è diventata caotica e maleodorante, invivibile per chi vi sta dentro, figurarsi per quei poveri turisti (‘solo 40 milioni l’anno) che di proposito macinano chilometri e chilometri per ammirare bellezze che nessun’altra città al mondo detiene.
E anche se a mettere in riga Ama ed Atac ci pensa il Pd, il partito che sostiene l’attuale giunta capitolina, che ha tappezzato la città con manifesti incomprensibili dove si annuncia “la raccolta dei rifiuti anche la domenica – Una proposta sostenuta dal Pd per una città più pulita” mentre nell’altro “Atac – Officine aperte anche il pomeriggio – Una proposta sostenuta dal Pd per migliorare il servizio di trasporto pubblico ai cittadini”, il degrado della Capitale non può che colpire e sfuiduciare perfino i più affezionati.
Prendiamo ad esempio Gigi Proietti, grande mattatore, romano verace che nella sua città natale vive da quasi 75 anni (il 2 novembre prossimo) e che di Roma è un degno rappresentante, conosciuto nel mondo e stimato quasi quanto l’Albertone del cinema, Alberto Sordi. Da sempre l’uomo di spettacolo poliedrico – + attore, comico, doppiatore, regista e cantante – rievoca nei suoi spettacoli con canzoni e battute una Roma che non c’è più immaginandone, con poche speranze, una migliore. In un’intervista sull’ultimo numero del settimanale L’Espresso Proietti spiega quali sono i suoi sentimenti verso una città che è patrimonio universale, e spiega anche che il pubblico applaude e ringrazia perché “mi viene riconosciuto un po’ di lavoro fatto per la mia città”. Con i suoi spettacoli. “Aiutiamo la cultura”, dicono tutti. “Cominciamola a fà”, dice Proietti: “Roma ce n’ha proprio bisogno”.
All’intervistatore che gli chiede poi cosa sia successo a questa città Gigi risponde:
«Non è riuscita a capire che è diventata una metropoli, non ce la fa proprio. Basta andare un giorno in una qualsiasi grande città europea per accorgersene. Anche se non potrei vivere un sampietrino più in là, io Roma non la riconosco più». «È diventata brutta, scomposta, estranea a se stessa – aggiunge Proietti – Non è più un’unità, ma è una somma di almeno sette città con anime diverse. Periferie che non si conoscono l’una con l’altra”. Mafia Capitale per lui «È stato un pugno nello stomaco, perché le piccole ruberie ci sono sempre state. Tu mi dai una cosa, io ti faccio un favore… Ma la criminalità organizzata in collusione con la politica è una novità terrificante».
Quanto al sindaco, Ignazio Marino: «L’ho votato per una sorta di autodisciplina, sulla quale però comincio ad avere qualche perplessità», confessa Proietti il cui cuore da sempre batte a sinistra. Come dargli torto?
Il degrado di Roma è finito oggi sul New York Times, nella prima pagina nella versione internazionale del quotidiano Usa (e corredata da una eloquente foto di immondizie non raccolte nel centro della Capitale). «Il sindaco è onesto, ma lo è abbastanza per fermare il declino della città Eterna?», recita il titolo dell’articolo. ” Ormai l’incapacità politica di Marino è nota anche a New York nonostante le amicizie e le benevole affermazioni del suo sindaco De Blasio”, commenta il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito, in merito all’articolo.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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