Affittopoli, coinvolta anche la Reggia di Caserta. È dei giorni scorsi la polemica dei sindacati contro il neo direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori che si attardava in ufficio fino a tardi, costringendo un dipendente ad aprirgli la porta (molto presto) e a chiudergli l’ufficio alle spalle (molto tardi). Sembra però che fare le ore piccole in ufficio abbia dato i suoi frutti:
L’atteggiamento di alcuni sindacati – ha riferito il manager Mauro Felicori – è di un’ostilità pregiudiziale tesa a lasciare le cose così come sono sempre state alla Reggia di Caserta. In questi primi cinque mesi ho riscontrato un’organizzazione del personale stratificata nel tempo, in cui alcune responsabilità sono venute meno o si sono confuse
Vivere da re non è mai costato così poco. L’infaticabile Felicori è riuscito così ad individuare alcune “anomalie” nella gestione del patrimonio del museo, come quella del complesso di case che si trovano nel bosco vecchio, che si estende per 3 km, e che dagli anni ’90 venivano affittate a una cifra che oscillava tra i 5 e i 15 euro al mese. Gli inquilini, ex dipendenti della Reggia o loro parenti, non pagavano nemmeno le bollette della luce, dell’acqua e della spazzatura e avevano a disposizione anche un ulteriore modo per “contenere le spese”, quello dell’affitto dei giardini per feste private.
Ora la Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta e il pm Ferruccio Cabalbo è incaricato di far luce sull’intera vicenda, nella quale sembra risultino coinvolti funzionari pubblici dell’Agenzia della Entrate e della Sovraintendenze. La paura è che l’aver acceso i riflettori sulla malagestione del museo di Caserta, con personale spesso assente o insufficiente, possa aver scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora: un caso analogo si è già registrato a Napoli, questa volta nella Reggia di Capodimonte.
“Desidero sottolineare che tutti gli inquilini – ha assicurato Felicori, dal suo profilo Facebook – alloggiati con contratti regolari benché discutibili sono stati sfrattati da chi mi ha preceduto e si accingono, se non l’hanno già fatto, a lasciare gli appartamenti”.
Giorni fa i sindacati avevano lanciato una protesta, dalla quale il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, aveva preso le distanze. Felicori, prima dirigente del Comune di Bologna, nominato direttore del museo ad Agosto 2015, passava troppo tempo in ufficio: “Se lui lavora fino a tardi nel suo ufficio, quella parte della Reggia non si può blindare, col rischio che qualche malintenzionato possa penetrare e magari prenderlo in ostaggio…”.
“Ma per piacere, facciamola finita. In ostaggio, qui, c’è solo l’interesse generale del sistema Campania”, aveva risposto l’ex direttore dell’Area cultura di Palazzo D’Accusio, liquidando le polemiche.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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