Dopo anni di cali continui e perdita di valore degli immobili, il mercato della casa quest’anno crescerà, anche se di poco. Confermando un trend in atto da qualche mese sono aumentate le transazioni ( e questo lo si sapeva almeno da tre ani) ma anche i prezzi che almeno nelle grandi città stanno registrando una lieve ripresa. Dopo sette anni di “profondo rosso” il mercato del mattone ha ripreso a muoversi anche se è presto per parlare di svolta.
Gli addetti ai lavori del settore ne sono convinti. I sei esperti consultati per fare l’Oroscopo del mattone, consueto appuntamento di inizio d’anno sulle pagine de L’Economia del Corriere della Sera concordano sostanzialmente. Le indicazioni sono giunte da esponenti del mondo della consulenza e della ricerca (Nomisma e Scenari immobiliari), delle associazioni professionali dei mediatori (Fiaip e Fimaa) e infine dai principali network italiani di agenzie, Tecnocasa e Gabetti. Un lieve ottimismo che deriva dall’andamento positivo anche se non esaltante del mercato nel 2017, che ha visto un incremento delle compravendite stimabile, in mancanza di dati definitivi, del 5% rispetto al 2016 (che però aveva fatto segnare +19%) e prezzi che quasi ovunque si sono stabilizzati e anzi, perlomeno nelle posizioni di pregio, hanno registrato un piccolo apprezzamento.
Altro indicatore del miglioramento del mercato è la diminuzione sia dei tempi di vendita sia dello sconto rispetto alla richiesta iniziale da parte dei venditori. Domanda e offerta si incontrano di più perché c’è maggiore consapevolezza della realtà del mercato: chi vende non chiede più prezzi irrealistici, chi compra comincia a pensare che la dinamica deflazionistica sia giunta al termine e non è detto che tra sei mesi per una casa analoga spenderà meno.
Il mercato infine fa i conti con un costo del denaro che perdura ai minimi storici: questo significa sia mutui a condizioni molto convenienti, con i variabili che si aggirano all’1% e i fissi che superano di poco il 2%, sia rendimenti degli affitti interessanti per chi compra per con l’idea di dare in locazione. I canoni nel tempo sono scesi meno dei prezzi e nelle grandi città gli affitti lordi rendono tra il 4,5% e il 5%. Certo bisogna considerare le imposte e i rischi connessi all’affitto ma si tratta di performance che oggi le obbligazioni non garantiscono. Per questo si prevede l’aumento della domanda degli investitori
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