epa03459014 An ewe cuddles her new born offspring on a meadow in Igis, Swiss canton of Grisons, 05 November 2012. EPA/ARNO BALZARINI
E’ in partenza dalla Sardegna un traghetto carico di solidarietà. Salperà venerdì 31 marzo per raggiungere, domenica 2 aprile, la splendida cittadina di Cascia duramente colpita dal terremoto. A bordo, mille pecore dell’isola che saranno donate dagli allevatori sardi a quelli umbri per aiutarli a ripartire con le proprie attività.
E’ l’antico istituto de “Sa Paradura” che, su iniziativa di Coldiretti Sardegna, del gruppo musicale isolano degli Istentales, con la collaborazione della sezione sarda di Prociv Italia, del Casiss (Corpo ausiliario di soccorso internazionale san Silvestro), dell’azienda Carni Sarde, Coldiretti Umbria e il patrocinio del Consiglio regionale e tante altre associazioni, tornerà a rivivere e sbarcherà per la prima volta anche nel “Continente”. La cerimonia di consegna avverrà nell’ambito della Fiera del Capo Lanuto, in programma l’1 e il 2 aprile a Cascia.
“Nonostante il momento di grave difficoltà che stiamo vivendo come pastori sardi – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, con il latte pagato a 55 centesimi, sotto il costo di produzione, non dimenticano chi sta peggio di noi: i colleghi del Centro Italia colpiti dal terremoto. Come Coldiretti Sardegna ci siamo già attivati con altre iniziative: con Campagna Amica con la vendita delle caciotte della solidarietà di Amatrice e con i Giovani Coldiretti con la vendita dei prodotti dei nostri soci che hanno devoluto i ricavati alle aziende agricole di Norcia”.
Un territorio, quello colpito dal sisma, ad alta densità di aziende agricole (7 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%), dove sono a rischio 3.300 posti di lavoro.
Sa paradura, affonda le sue radice nei secoli ed è rimasta in vigore fino agli anni sessanta – settanta. Si tratta di una solidarietà comunitaria della società pastorale: in casi di estrema necessità personale, quando un pastore perdeva il suo gregge per calamità naturali, perché gli era stato rubato o perché era stato in prigione per lungo tempo e aveva perso tutto, allora c’era l’intervento sociale dei colleghi che gli davano la possibilità di ricominciare donando ognuno una pecora e consentendo allo sfortunato di turno di ricomporre il gregge.
Coldiretti Sardegna e Istentales erano già stati promotori di una simile iniziative nel 2009 quando portarono mille pecore ai pastori abruzzesi a L’Aquila. Ad accompagnare le mille pecore e i pastori sardi insieme agli organizzatori, anche un camion di mangime.
All’iniziativa, che era già stata presentata in Umbria ha già l’adesione di diversi pastori, molti anche sardi emigrati, stanno collaborando anche diverse altre associazioni, come il Casiss e l’azienda Carni sarde, che si stanno prodigando per fornire scorte di mangime e i trasporti.
“Non ho parole per ringraziarvi – dice il sindaco di Cascia Gino Emili -. E’ una tradizione straordinaria, diversi pastori mi stanno già contattato sia dalla Sardegna che quelli che ci sono qui da noi, per aderire a questa bellissima iniziativa. Il sisma ha colpito il 90 per cento delle aziende agricole. Quelli che hanno subito più danni hanno perso proprio tutto e non sanno neppure dove portare gli animali che gli sono rimasti”. Ora è il momenti di ripartire, almeno per la pastorizia.
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