“Oggi celebreremo i falsi miti della sanità per poi distruggerli”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al convegno “Falsi miti e vere eccellenze”, che si è svolto a Roma, al Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia.
Sono centinaia i falsi miti che avvelenano la nostra salute: vaccini (fanno male), farmaci, alimentazione (i cibi inquinati ci avvelenano), stili di vita (la sedentarietà fa male alla salute), sesso ( gli immgrati portano malattie). Ingigantiti dalla babele del web, dalla mancanza di cultura scientifica, da un passaparola antico e incontrollabile, dove si mischiano paure, ipotesi senza fondamento, convinzioni e dicerie. Il ministero della Salute per sfatare più falsi miti possibile, ha riunito scienziati, esperti, professori, pazienti, medici, ricercatori, con testimonial del cinema, della musica, della letteratura, dello sport, con le loro storie personali.
Un convegno, dunque, per sfatare i miti.
“Non abbiamo tempo da perdere – ha detto il ministro Lorenzin – dobbiamo focalizzarci su problemi veri e il modo migliore è togliere quelli falsi dal campo. La volontà di questo incontro di oggi è ridare uno spazio forte all’evidenza scientifica, siamo un paese a rischio di analfabetizzazione scientifica”.
Il ministero tiene a sottolineare l’efficienza dei controlli che si effettuano per esempio sui farmaci generici o per calmierare i prezzi. Una tavola rotonda a parte è stata destinata al caso Stamina, sotto il titolo “Cultura scientifica e responsabilità dell’informazione”. A proposito di falsi miti:
“Abbiamo iniziato con Stamina, migliaia di persone creduto in una cura che non esisteva ed è dovuta intervenire addirittura la magistratura. Abbiamo condotto una battaglia contro il falso mito che i vaccini fanno male, che provocano l’autismo. I vaccini sono l’abc della salute. Poi – ha detto la Lorenzin – abbiamo i falsi miti sulla programmazione, il costo della siringa, i costi standard del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ancora abbiamo falsi miti sull’uso dei farmaci, sulla sessualita’ e sui costi della sanità. Si danno informazioni false ai cittadini e si sposta l’agenda della politica su problemi non veri. Ecco perche’ il modo migliore e’ togliere i falsi miti”. “Il Fondo Sanitario è il tema dei temi. Non possiamo permettere che neanche un euro venga rubato in sanità, perché è un crimine morale”, ha detto il ministro Lorenzin. “E’ un falso mito che spendiamo troppo, un falso mito che spendiamo troppo in farmaci. Un falso mito che la nostra sanità non funziona. Il fondo sanitario è legato al pil – commenta il ministro della Salute -, ecco perché arranchiamo. Dobbiamo affrontare questa sfida con i conti in ordine”. “La salute travalica qualsiasi differenza. C’è un gap fra regioni, non ci possono essere 20 salute diverse e la nostra salute non può dipendere dalla vita del luogo dove nasciamo”, ha detto ancora il ministro della Salute.
“Abbiamo iniziato con Stamina, migliaia di persone creduto in una cura che non esisteva ed è dovuta intervenire addirittura la magistratura. Abbiamo condotto una battaglia contro il falso mito che i vaccini fanno male, che provocano l’autismo. I vaccini sono l’abc della salute. Poi – ha detto la Lorenzin – abbiamo i falsi miti sulla programmazione, il costo della siringa, i costi standard del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ancora abbiamo falsi miti sull’uso dei farmaci, sulla sessualita’ e sui costi della sanità. Si danno informazioni false ai cittadini e si sposta l’agenda della politica su problemi non veri. Ecco perche’ il modo migliore e’ togliere i falsi miti”.
“Il Fondo Sanitario è il tema dei temi. Non possiamo permettere che neanche un euro venga rubato in sanità, perché è un crimine morale”, ha detto il ministro Lorenzin. “E’ un falso mito che spendiamo troppo, un falso mito che spendiamo troppo in farmaci. Un falso mito che la nostra sanità non funziona. Il fondo sanitario è legato al pil – commenta il ministro della Salute -, ecco perché arranchiamo. Dobbiamo affrontare questa sfida con i conti in ordine”. “La salute travalica qualsiasi differenza. C’è un gap fra regioni, non ci possono essere 20 salute diverse e la nostra salute non può dipendere dalla vita del luogo dove nasciamo”, ha detto ancora il ministro della Salute.
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