Il governo sembra trovarsi, nuovamente, in crisi. Infatti, il Consiglio dei Ministri, tenutosi ieri pomeriggio, si è concluso nel peggiore dei modi possibili: con una lite tra Conte e Salvini e il caos più totale. Sul tavolo del Governo c’era il decreto crescita, ossia quella serie di norme che dovrebbe fungere da motore alla ripresa imprenditoriale del nostro Paese. Ma, all’interno del pacchetto, era contenuto il provvedimento cosiddetto Salva Roma, ovvero i provvedimenti che dovrebbero scongiurare la crisi di liquidità nella gestione commissariale dei debiti del Comune di Roma. Il tema è che il provvedimento Salva Roma, fortemente voluto dai pentastellati, è per sua stessa natura totalmente in antitesi con la morale politica della Lega. Infatti, mentre secondo i Cinque stelle l’operazione è a costo ‘zero’ – dunque senza oneri aggiuntivi per l’Erario e quindi per i contribuenti e, anzi, darebbe risparmi – la Lega è fortemente contraria ad una norma ad hoc per la Città eterna e rilancia chiedendo di estendere le agevolazioni anche ad altri Comuni a rischio dissesto, come Catania e Alessandria. Ma cos’è il decreto Salva Roma? E perché il governo continua a darsi battaglia? Il Salva Roma è una misura contenuta nel dl Crescita che alleggerirebbe parzialmente la Capitale dal debito-monstre di circa 12 miliardi di euro, accumulato durante gli ultimi 20 anni (c’è chi lo fa risalire addirittura agli anni Sessanta), con lo Stato che contribuirebbe a pagare gli interessi del debito. La norma prevede che entro il 2021 si metta fine alla gestione commissariale, una struttura che fa capo al governo e che detiene il debito accumulato fino al 2008 dal Campidoglio. Per ripagare il debito storico ogni anno lo Stato eroga un contributo di 300 milioni di euro mentre 200 milioni vengono ricavati dal Comune dall’addizionale Irpef e da una tassa sui voli che partono dagli aeroporti romani. A gestire questi soldi dal 2009 è un commissario. Con il Salva Roma verrebbe quindi chiusa la gestione commissariale e la gestione del pacchetto debitorio di Roma passerebbe così in parte al Comune (per quanto riguarda il debito commerciale di strutture e servizi) in parte al Ministero dell’Economia (il debito finanziario rappresentato soprattutto dalle obbligazioni). Il Salva Roma è stato per la prima volta approvato il 4 aprile all’interno del decreto crescita, ma poi la norma riguardante i debiti capitolini è stata stralciata soprattutto per l’ostracismo leghista a un provvedimento che riguarderebbe soltanto il comune di Roma. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva, infatti dichiarato: “Non ci sono comuni di serie A e comuni di serie B, se in tanti hanno dei problemi aiutiamo quelli che hanno dei problemi, non ci sono comuni più belli o più brutti”, e ha minacciato di far saltare il Salva Roma se non esteso a tutti i comuni in difficoltà. “Tutta la Lega è al lavoro per aiutare concretamente i cittadini romani che non hanno bisogno di regali ma di una amministrazione cittadina concreta ed efficiente. Ci sono centinaia di comuni italiani in difficoltà, da Nord a Sud, e da prima forza politica del paese è nostro dovere aiutarli ed ascoltarli tutti”. La conclusione è stata l’approvazione del decreto Crescita e l’approvazione dei soli commi 1 e 7 del decreto Salva Roma, con lo stralcio dei commi 2,3,4,5 e 6. Al termine del CdM il ministro dell’Interno ha tenuto il punto affermando che “i debiti della Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco”.
Il M5S però non demorde: l’approvazione, seppur parziale, “è un punto di partenza, siamo sicuri che il Parlamento saprà migliorare ancora di più un provvedimento che, a costo zero, farà risparmiare soldi non solo ai romani ma a tutti gli italiani”.
“Salvini aveva un’occasione per fare una cosa buona per gli italiani con il SALVA Italia, avrebbe cancellato 2,5 miliardi di debiti a carico di tutti gli italiani. Immagino solo quante cose si posso fare con questa somma, le scuole che si possono aprire, gli aiuti alle imprese e alle famiglie. Tante misure concrete. In realtà sono certa che il Parlamento riuscirà a intervenire e correggere tutto questo”. E’ il commento della sindaca di Roma Virginia Raggi.
AGMC
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy