Nell’avanzata su Baghdad, i jihadisti di Isis non hanno risparmiato civili e soldati dell’esercito iracheno: la commissione ONU per i diritti umani ha confermato la morte di un centinaio di civili tra Mosul e Tikrit nelle ultime quarantotto ore. I ribelli, impegnati ora a difendere le posizioni acquisite nella provincia di Dijala, puntano alla creazione di uno Stato islamico dell’Iraq e del Levante e, facendo appello a tutti i sunniti presenti nel Paese, incitano a marciare sulla capitale per cacciare il governo attuale, accusato di essere filo-americano.
La più alta autorità religiosa sciita in Iraq, l’ayatollah Ali al Sistani, ha esortato invece il popolo iracheno a mobilitarsi: una vera e propria chiamata alle armi contro la guerriglia in corso. La situazione è così tesa che il nemico storico dell’Iraq, l’Iran, non ha potuto esimersi dal criticare la rivolta armata delle ultime settimane: il presidente iraniano Hassan Rohani, in un colloquio telefonico con il premier iracheno Nouri al Maliki, ha assicurato l’appoggio del suo governo alla guerra contro il fanatismo terroristico sunnita.
Il portavoce dell’alto commissariato ONU Rupert Colville ha parlato di svariate migliaia di feriti e mezzo milione di persone in fuga dalle città più colpite, ammettendo che la situazione sta sfuggendo di mano, tanto da non poter indicare in numero delle vittime con più precisione.
John Kerry, segretario di Stato americano, ha assicurato l’impegno della Casa Bianca per bloccare ogni forma di violenza perpetrata dall’Isis sui civili iracheni, informando che “il presidente Obama si è incontrato con il suo team di esperti in politica estera per valutare una serie di opzioni, tra cui quella militare”. Kerry, a Londra in questi giorni per il summit contro gli strupri di guerra, è convinto che la risposta statunitense a questa escalation di violenze non tarderà ad arrivare. Intanto, i cittadini USA sono stati evacuati d’urgenza dalla base militare irachena di Balad e rimpatriati, in attesa che si chiarisca la strategia americana: non è da escludere, infatti, l’invio di truppe USA.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy