“Finta cieca incastrata dallo shopping”. Oppure: “Denunciata falsa cieca”, “A processo falsa cieca”. E, a seguire: “E’ la moglie dell’ammiraglio Piero Treu“. A sottintendere che dalla consorte di un militare pluridecorato (Medaglia d’oro al Merito di Marina e diverse altre per la lunga carriera militare; Croci d’oro, distintivi e tanto altro) , non ci si sarebbe mai aspettato un comportamento-truffa del genere. Questo, sui giornali di 6 giorni fa.
Nella realtà, Paula Morandi Treu ‘beccata’ a piedi nel traffico cittadino, attraversando la strada da sola, “senza alcun indugio”, poi al mercato rionale, “fino allo shopping sfrenato nel centro commerciale Porta di Roma”, come ha scritto Il Messaggero, ma non solo, è affetta da neuropatia ottica ereditaria di Leber (LHON) una malattia neurodegenerativa mitocondriale del nervo ottico caratterizzata dalla perdita (nel suo caso bilaterale) della visione centrale. Il dott. Piero Barboni, specialista neuroftalmologo del San Raffaele di Milano, spiega in che cosa consiste l’invalidità della signora in questione.
“Si tratta di una patologia rara e degenerativa che impedisce a chi ne è colpito di leggere, guidare, guardare la tv – spiega Barboni – La patologia però permette una percentuale variabile di visione laterale periferica grazie alla quale i pazienti più motivati possono mantenere un certo grado di autonomia, che può tradursi nel camminare autonomamente per strada o nel fare sport. Questo grado di autonomia non cancella la disabilità, i pazienti con la LHON sono invalidi civili a tutti gli effetti.” “La maggior parte dei pazienti LHON perde la vista in giovane età – spiega ancora Barboni – spesso la perdita della visione centrale avviene in maniera improvvisa e prima di ottenere una diagnosi passano dei mesi, a volte degli anni. Questo perché si tratta di una patologia poco nota, la cui diagnosi può essere fatta solo da professionisti esperti. Dopo aver ottenuto la diagnosi di malattia grave e degenerativa moltissimi pazienti rischiano una forte depressione. Per questo persone come Morandi, ma anche come il campione di nuoto paralimpico Fabrizio Sottile, lottano per la promozione dell’autonomia e di una vita attiva. Episodi come questo non fanno che peggiorare la condizione generale di questi pazienti.”
La stampa si è forse interessata del suo caso perché Paula è sposata con l’Ammiraglio Treu della Marina Militare, medaglia d’oro al merito, non un marito qualunque. Non si è però degnata di riportare l’informazione completa, per una corretta comprensione dei fatti. Quattro anni fa è stata istituita un’indagine, a seguito di alcune segnalazioni che dubitavano dell’invalidità di Morandi.
A Morandi è stata revocata l’indennità di accompagnamento, poi ripristinata dal Giudice civile (R.G. n. 4390/16 – Seconda sezione lavoro, Giudice Dott.ssa Colli Antonianna) il quale, a seguito di approfondite indagini tecniche, ha confermato la patologia condannando l’Istituto, ad oggi ancora inadempiente nonostante l’esecutività del giudicato, alla corresponsione di quanto dovuto all’invalida. Gli stessi medici dell’Inps hanno confermato nelle deposizioni testimoniali assunte, la piena conformità della documentazione medica della periziata signora Morandi.
Assolta sul fronte civile, non si è invece ancora concluso il procedimento penale, nonostante a fronte della decisione del giudice del lavoro in cui riconosce il diritto dell’invalidità e dell’accompagnamento della signora Morandi, mancherebbe il presupposto per la configurazione di un reato in sede penale. Il 6 aprile 2018 si è tenuta l’udienza dibattimentale dinanzi al Tribunale di Roma, sezione decima penale, dove il Presidente dell’unione italiana ciechi, chiamato in qualità di teste, ha in particolare dichiarato di muoversi liberamente senza accompagnatore in posti affollatissimi come ad esempio la stazione ferroviaria di Bologna pur essendo non vedente, facendo rilevare quindi che pur vivendo una situazione invalidante, seguendo determinate tecniche è possibile gestire con autonomia la propria esistenza.
Nonostante ciò la stampa generalista ha deciso di mettere Morandi alla gogna mediatica, senza preoccuparsi delle conseguenze e delle ripercussioni psicologiche che questa esposizione avrà su di lei e su tutti i pazienti che lottano ogni giorno per la propria autonomia, nonostante la disabilità.
Quando si dice fare giornalismo di disinformazione.
A.B.
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